L’utilizzo delle medicine complementari e alternative nei pazienti con insufficienza cardiaca va valutato attentamente per comprendere appieno sia i benefici che i potenziali rischi.
A dirlo è una dichiarazione dell’American Heart Association pubblicata su Circulation da ricercatori della Western University of Health Sciences di Pomona e dell’Università della California guidati da Sheryl Chow, che commenta il fatto che un paziente su tre con insufficienza cardiaca utilizzi medicine alternative: «Questo rappresenta un grave problema di salute pubblica, dato che i consumatori acquistano talvolta questi prodotti potenzialmente pericolosi e minimamente regolamentati senza la conoscenza o la consulenza di un operatore sanitario. Questi agenti sono in gran parte non regolamentati dalla Food and Drug Administration (FDA), e i produttori non hanno bisogno di dimostrarne l'efficacia o la ...
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