Non è sufficiente tenere sotto controllo colesterolo, glicemia e pressione. Per salvaguardare la salute del nostro cuore bisogna porre attenzione anche ai livelli di acido urico nel sangue. Nel 40 per cento dei casi, infatti, l'infarto è correlato proprio con questo fattore di rischio.
A lanciare l'allarme è Claudio Borghi, docente di Medicina Interna presso l'Università di Bologna e coordinatore del documento di consenso sulla revisione dei livelli di acido urico come fattore di rischio cardiovascolare: “considerando la soglia attuale di rischio fissata in 6 milligrammi per decilitro di sangue si è dimostrato che per ogni incremento di 1 milligrammo il rischio di complicanze cardiovascolari gravi cresce dal 9 al 26%, con un parallelo incremento della mortalità e aumenta di oltre il 20% il pericolo d’ictus. L'eccesso di acido urico inoltre aumenta il rischio di ipertensione arteriosa e ...
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