Abbandonando l’idea comune che ascoltare sia facile e sia un processo passivo, nel quale, cioè, un individuo subisce l’informazione dell’altro, ascoltare è in realtà un processo del tutto attivo in quanto richiede attenzione e disponibilità. Tale processo implica la conoscenza e l’accoglienza dei contenuti presenti nella comunicazione ma soprattutto, come processo attivo ed intenzionale, costituisce una possibilità per comprendere ed accogliere l’altro come persona.
Sembra che comprendere una persona o una malattia, o una coppia o una classe scolastica, o un’organizzazione significhi cercare gli aspetti patologici, ciò che manca, piuttosto che ciò che c’è già. Soprattutto quando si osserva una situazione con lo scopo di aiutarla, si pensa di dovere agire su ciò che manca, più che su ciò che già funziona bene. In altre parole, sembra che per noi aiutare significhi sconfiggere il “male”, o ...
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