Un farmaco utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2, la canagliflozina, è associato a un maggior rischio di fratture e perdita della densità minerale ossea. A dirlo è la Food and Drug Administration americana, che ha pubblicato un avviso di sicurezza basato sui dati di 9 studi clinici.
Nelle sperimentazioni l'esposizione media al farmaco è stata di 85 settimane, con un tasso di incidenza di fratture fra 1,1 e 1,5 per 100 pazienti-anno di esposizione.
La canagliflozina è un inibitore Sglt2, nuova classe di farmaci a cui appartengono anche dapagliflozina ed empagliflozina. Questi medicinali agiscono favorendo l'eliminazione del glucosio per via renale.
Per conservare le calorie, i reni riassorbono gran parte del glucosio filtrato con un meccanismo regolato proprio dai trasportatori di glucosio di tipo 2, Sglt2. Se si blocca l'attività dei trasportatori si riesce a inibire ...
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