Intervenire sul nostro “secondo cervello” - l’intestino con il suo corredo di flora batterica intestinale – con l’utilizzo di nutraceutici, aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare attraverso la diminuzione dei livelli di colesterolo nel sangue.
Oltre ai benefici clinici, i prodotti nutraceutici possono inoltre avere un ruolo fondamentale sul contenimento dei costi sanitari se adottati per la prevenzione e il controllo di specifiche patologie ad alto impatto socioeconomico. Lo conferma il documento di consenso intersocietario “Disbiosi intestinale e rischio cardiovascolare: valore clinico ed economico dell’intervento nutraceutico”, realizzato con il supporto incondizionato di Montefarmaco OTC e presentato oggi a Bologna all’VIII Congresso Nazionale SINut (Società Italiana di Nutraceutica) e pubblicato sulla rivista ufficiale della società scientifica; il documento definisce, attraverso ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
118451 volte