Un gruppo di scienziati dell’IFOM e dell’Università degli Studi di Milano ha individuato, negli stessi meccanismi molecolari che conferiscono alle cellule di carcinoma intraduttale mammario la capacità di acquisire proprietà invasive, la possibile chiave per rendere tali cellule paradossalmente più sensibili all’immunoterapia e per frenarne l’aggressività metastatica. La ricerca è stata possibile grazie all’integrazione di approcci e competenze di biologia molecolare, istopatologia e fisica dei materiali.
“Il carcinoma intraduttale mammario è diagnosticato sempre più facilmente grazie agli screening radiografici – spiega il professor Giorgio Scita, a capo del laboratorio ‘Meccanismi di ricerca delle cellule tumorali’ dell’IFOM e Professore Ordinario di Patologia Generale presso l'Università degli Studi di Milano – e circa il 20% delle diagnosi di cancro al seno sono di questo tipo”. "Le ...
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