Si conosce ancora troppo poco, ma la mortalità cala. L'Aids non assume più i contorni di flagello, ma si trasforma sempre più in una malattia cronica, dalle conseguenze gravi ma in ogni caso trattabili. È quanto emerge da un convegno che si è tenuto presso l'Istituto Superiore di Sanità che ha tracciato un quadro della situazione sulla patologia e sui suoi legami con il virus dell'Hcv, quello dell'epatite.
Mentre i malati di Aids si attestano a 40 mila nel nostro paese, i portatori del virus dell'epatite sono circa un milione e 700 mila. Non a caso l'epatite provoca il maggior numero di morti fra le malattie infettive trasmissibili e rappresenta la prima causa di trapianto di fegato al mondo. Nel 30 per cento dei casi, chi è malato di Aids contrae anche il virus dell'Hcv, il che complica ulteriormente le cose, dal momento che in un soggetto sieropositivo il danno epatico progredisce in ...
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