Convincere il sistema immunitario dell'innocuità delle sostanze che, altrimenti, causerebbero un'allergia. È l'obiettivo che si sono posti alcuni ricercatori della Northwestern University, in Illinois.
La modalità con la quale ottenere il risultato sarebbe l'utilizzo di nanoparticelle, che svolgerebbero la funzione di un cavallo di Troia, introducendo nell'organismo le sostanze a rischio di allergia come il polline.
Lo studio, pubblicato su Pnas, replica l'approccio già utilizzato per altre malattie autoimmuni come la sclerosi multipla o la celiachia, applicandolo per la prima volta alle patologie allergiche. Gli scienziati prelevano una minuscola quantità di allergene, introducendola nel guscio di una nanoparticella biodegradabile che il sistema immunitario interpreta come detrito.
Quando si attiva per eliminarlo, l'organismo riconosce il carico di allergene nascosto, ma non lo ...
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