Fin nella prima infanzia o addirittura nella vita prenatale potrebbero affondare le radici del morbo di Alzheimer. È l'ipotesi immaginata da alcuni ricercatori della University of British Columbia che hanno pubblicato un lavoro su Acta Neuropathologica.
La tesi è che un'eventuale carenza di vitamina A possa mettere in moto una reazione a catena i cui effetti sarebbero visibili molti anni dopo. Il deficit del nutriente potrebbe incidere sulla programmazione dei tessuti cerebrali predisponendo allo sviluppo della grave malattia neurodegenerativa.
«Il nostro studio mostra chiaramente che la carenza marginale di vitamina A, già nella fase della gravidanza, ha un effetto negativo sullo sviluppo del cervello e ha un effetto di lunga durata che potrebbe facilitare la malattia di Alzheimer in età più avanzata», spiega Weihong Song, professore di psichiatria e ricercatore esperto nella malattia ...
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