Diabete, gli SGLT2 proteggono dall’infarto

Ma non c’entrano le cellule Super-Mario

Il diabete mellito si associa ad un’aumentata prevalenza e incidenza di malattie cardiovascolari. L’esposizione cronica a elevati valori glicemici è in grado di ridurre il numero e la funzione delle cellule staminali circolanti (CSC) e delle cellule progenitrici endoteliali (EPC), favorendo così lo sviluppo del danno aterosclerotico e/o la sua progressione.
Negli ultimi anni, una serie di studi ha dimostrato che i farmaci inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) migliorano gli esiti cardiovascolari nei pazienti con diabete tipo 2 (T2D).
Questo studio è andato a valutare se il trattamento con due farmaci appartenenti alla classe degli inibitori di SGLT2 fosse in grado di influenzare i livelli di CSC ed EPC. “Abbiamo misurato le CSC (CD34+) ed EPC (CD34+ KDR+) – spiega la dottoressa Benedetta Maria Bonora - mediante citometria a flusso, al basale e dopo 12 ...  (Continua) leggi la 2° pagina articolo di salute altra pagina

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Del 09/10/2018

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