L’ipovitaminosi D deve essere considerata un fattore di rischio cardiovascolare modificabile. È questo il messaggio del documento di consenso elaborato da 31 esperti afferenti a 20 università italiane e promosso dall’Istituto Nazionale per la Ricerca Cardiovascolare (INRC), consorzio che riunisce atenei con competenze integrate tra ricerca clinica e di base. Pubblicato sulla rivista internazionale Nutrients, il testo avvia un cambiamento di paradigma nella gestione della vitamina D in ambito cardiologico, con un approccio clinico personalizzato basato su dosaggio, monitoraggio e definizione di target terapeutici individuali.
Vitamina D e cuore – Il consensus evidenzia come la vitamina D, da sempre correlata alla salute dello scheletro, svolga un ruolo rilevante anche nel mantenimento della salute cardiovascolare. La carenza di vitamina D è associata a un aumento del rischio di ...
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