Maschera, occhiali, doppi guanti, camice a chiusura posteriore e copri scarpe: è la divisa d'obbligo per i pochi e selezionati ricercatori che varcano la soglia dei laboratori di altissima sicurezza chiamati P3 "Physical containment" (il numero di fianco indica la scala di rischio 1-4 che la comunità scientifica ha posto nel maneggiare agenti infettivi di particolare pericolosità).
Al San Raffaele, presso il Laboratorio di Terapia e Ingegneria Proteica della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive, il dott. Luca Vangelista e i suoi collaboratori manipolano uno dei microrganismi più pericolosi per la salute: il virus dell’HIV. Lo scopo dell’équipe è da sempre trovare la via per bloccare l’entrata del virus nella cellula ed evitare il contagio e la sua diffusione nell’organismo.
Sulla via della prevenzione si colloca lo studio e la scoperta dell’équipe del San Raffaele, ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Questa pagina è stata letta
322585 volte