Lo chiamano ormone della socialità , e già dalla definizione sono chiari i suoi effetti sull’organismo umano. Si tratta della vasopressina, il cui impiego su soggetti autistici potrebbe corrispondere a un miglioramento dei problemi di comunicazione e interazione. A beneficiarne sarebbe anche il deficit di empatia, nonché i comportamenti ripetitivi tipici della malattia.
Sono due i trial clinici indipendenti, entrambi pubblicati su Science Translational Medicine, a proporre l’utilizzo dell’ormone.
Il primo, che ha coinvolto 223 maschi adulti affetti da autismo, è stato condotto da Paulo Fontoura, ricercatore dell’azienda farmaceutica Roche, che ha sperimentato gli effetti del farmaco balovaptan, il quale ha come target proprio il recettore della vasopressina.
Il secondo trial, su 30 bambini autistici di 6-12 anni, è stato condotto in Usa da Karen Parker della Stanford University con ...
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