Non sempre i cibi che più ci piace mangiare sono anche sani. Ma se esistesse un collegamento, nelle dinamiche che determinano i gusti alimentari, tra la variabilità di ciascun individuo nella percezione dei gusti e dei sapori e l’insieme dei microrganismi presenti nella bocca? Questo consentirebbe di predire meglio le nostre abitudini alimentari.
È quello che sta indagando un gruppo di ricerca del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (C3A) dell’Università di Trento.
Lo studio prende in considerazione le abitudini alimentari di adolescenti di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Un’età in cui è in atto un processo di ricerca dell’autonomia. Anche sul fronte dell’alimentazione. Un periodo in cui le abitudini in fatto di nutrizione non sono ancora consolidate e quindi esiste un margine per intervenire e correggere quelle sbagliate. Interventi di prevenzione che potrebbero limitare, in età ...
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