Le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte e disabilità in Italia, con oltre 220.000 decessi all’anno (38% donne e 31% uomini) e un costo stimato di 42 miliardi di euro per il Sistema Sanitario. Eppure, l’80% di questi eventi si potrebbe evitare.
La mancata aderenza alle terapie costa al SSN circa 2 miliardi di euro l’anno. Un incremento anche solo del 15% dell’aderenza ridurrebbe i costi assistenziali di 300 milioni, senza contare l’impatto sociale della perdita di giornate lavorative.
“Se non possiamo cambiare i fattori rischio cardiovascolari come l’età, il sesso, l’etnia o l’assetto genetico – sottolinea Emanuela Folco, Presidente Fondazione Italiana per il Cuore (FIPC) – possiamo invece intervenire con responsabilità su 5 fattori di rischio cardiovascolari modificabili: ipertensione, elevato livello di colesterolo LDL, diabete di tipo 2, tabagismo e uso di ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Questa pagina è stata letta
23339 volte