La terapia a base di aspirina a basse dosi per la prevenzione dei problemi cardiovascolari non deve essere interrotta. In tal caso, secondo uno studio dell’Università di Uppsala, in Svezia, il soggetto va incontro a un rischio maggiore della media di insorgenza di un nuovo infarto o ictus.
Circa il 20 per cento delle persone sopravvissute a un infarto interrompe l’assunzione di aspirina nei primi 3 anni successivi, mentre problemi di aderenza alla terapia riguardano addirittura il 50 per cento del campione.
Lo studio ha riguardato oltre 600mila persone, che hanno assunto l’aspirina a basso dosaggio fra il 2005 e il 2009. Nel primo anno di trattamento, i volontari avevano oltre i 40 anni e un tasso di aderenza alla terapia superiore all’80 per cento.
Nel corso del follow up durato tre anni, i nuovi eventi cardiovascolari sono stati 62.690. I dati indicano che in 1 caso su 74 fra ...
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