La rigidità muscolare è uno dei segni principali nella Malattia di Parkinson e, oltre a rendere difficile il movimento, può causare dolore al paziente. Misurarla e capirne le cause è stato a lungo un enigma per i clinici. Ora, grazie a una ricerca condotta da Sapienza Università di Roma e dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) emerge una migliore comprensione di questo fenomeno, rivelando una rete neurale coinvolta e aprendo la strada a terapie più efficaci.
Lo studio, condotto su 20 pazienti affetti da Malattia di Parkinson messi a confronto con 25 persone sane, ha utilizzato un sistema robotico che consentiva di estendere passivamente il polso dei soggetti studiati. Variando le velocità dei movimenti, e associando i risultati con misurazioni neurofisiologiche, i ricercatori sono stati in grado di quantificare la rigidità e mettere in relazione le componenti biomeccaniche (dovute a ...
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