Riduzione delle attività fisiche, sociali e cognitive, modificazione della dieta e aumenti della quota di tempo trascorsa passivamente in quarantena. Sono tutti comportamenti scientificamente riconosciuti come potenzialmente dannosi per la salute delle persone più anziane.
Per quelle con Mild Cognitive Impairment e Declino Cognitivo Soggettivo, già più esposte alla possibilità di sviluppare demenza, il rischio può aumentare. È quanto osservato in uno studio del Laboratorio LASERC – Epidemiologia e Ricerca Clinica, coordinato dalla psicologa Simona Di Santo, nell’ambito dell’attività di ricerca in neuroscienze e neuroriabilitazione della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma.
“L’obiettivo di questo studio osservazionale trasversale, che ha coinvolto 128 persone di età superiore ai 60 anni – spiega Di Santo - è stato di valutare gli effetti del COVID-19 e delle relative misure di ...
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