In attesa che siano disponibili i primi vaccini mirati, la sola strada percorribile per fronteggiare e contenere la diffusione tra i giovani di età compresa tra i 20 e 26 anni dell’infezione da Clhamidia trachomatis è l’attivazione di uno screening dei ragazzi nell’ultimo anno della scuola media superiore.
Una scelta che permetterebbe di diagnosticare molti casi prima che si cronicizzino e, al tempo stesso, di diffondere tra i giovani una maggiore sensibilità e cultura della protezione nei rapporti sessuali. Il tutto reso ancor più grave dal fatto che il diffondersi dell’infezione è per sua natura asintomatico.
È questa la posizione espressa da Amcli – Associazione italiana microbiologi clinici sul delicato tema della diffusione in Italia dell’infezione di Clamidia, proprio nel momento in cui sono in via di definizione i contenuti del piano nazionale di prevenzione.
Le Clamidie ...
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