Uno studio pubblicato sullo European Heart Journal dimostra che non esistono differenze a livello cardiometabolico fra i bambini concepiti naturalmente e quelli nati grazie a tecnologie di riproduzione assistita.
«Sin dalla prima nascita di un bambino mediante fecondazione in vitro sono state sollevate domande sui rischi per la salute per i bambini concepiti in questo modo. Purtroppo, però, gli studi precedenti sono limitati da piccole dimensioni del campione, follow-up breve e gruppi di confronto insoddisfacenti», spiega Ahmed Elhakeem della University of Bristol, autore principale dello studio.
Sono stati esaminati i dati di 35.000 bambini provenienti da Europa, Singapore e Australia per capire se il concepimento attraverso la riproduzione assistita influenzasse i parametri di pressione sanguigna, frequenza cardiaca, lipidi o glucosio dall’infanzia fino all’età adulta.
Gli autori ...
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