La terapia cognitivo-comportamentale rappresenta un’alternativa ai farmaci in caso di insonnia. La sua validità si estende anche a quei pazienti che ai disturbi del sonno associano problemi di natura psichiatrica, secondo quanto afferma uno studio appena pubblicato su Jama Internal Medicine.
I ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago hanno realizzato una revisione sistematica della letteratura medica per esaminare l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia nei pazienti con patologie psichiatriche associate, ad esempio dipendenza da alcol, depressione o disturbi post-traumatici. Sono state considerate anche altre condizioni mediche come il cancro, la fibromialgia e il dolore cronico.
Gli autori, guidati dal dott. Jason Ong, hanno passato in rassegna 37 studi con 2.189 partecipanti, scoprendo che la terapia cognitivo-comportamentale nell’insonnia ...
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