Per la prima volta un gruppo di ricercatori italiani individua una concreta possibilità di rimediare alla perdita cellulare alla base di malattie neurodegenerative acute, quali l’ictus o il trauma cerebrale, e croniche, come la sclerosi multipla e il morbo di Alzheimer. La scoperta si basa sulla possibilità di sfruttare la capacità del cervello di auto-ripararsi reclutando cellule progenitrici immature, simili alle cellule staminali e ancora presenti nel cervello adulto, e “indirizzandole” a generare nuove cellule nervose.
Lo studio è stato coordinato dalla Professoressa Maria Pia Abbracchio, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università degli Studi di Milano e dal Professor Mauro Cimino dell’Università di Urbino, e ha coinvolto il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, le Università di Pisa e di Torino, il Centro Cardiologico Monzino di Milano e il Centro Neurolesi ...
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