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24/12/2024 09:42:36 Le cellule microgliari possono peggiorare la neurodegenerazione

Alzheimer, quando le cellule spazzine diventano cattive
Potrebbero nascere nuovi trattamenti per l’Alzheimer grazie alla scoperta di un meccanismo fondamentale della malattia. Un gruppo di ricercatori della City University di New York coordinato da Pinar Ayata ha evidenziato il duplice ruolo delle cellule immunitarie della microglia, che oltre a proteggere il sistema nervoso centrale, in caso di stress possono anche produrre sostanze tossiche che peggiorano la neurodegenerazione caratteristica dell’Alzheimer.
I primi test su modello murino ... (Continua)

20/12/2024 17:34:00 Il virus può raggiungere il cervello attraverso il nervo vago

Il citomegalovirus potrebbe causare l’Alzheimer
La malattia di Alzheimer potrebbe essere scatenata anche dal citomegalovirus. È la conclusione cui giungono i ricercatori dell’Arizona State University and Banner Alzheimer’s Institute. Gli esperti hanno pubblicato su Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association i dettagli della loro analisi su questo virus molto comune che viaggerebbe dall’intestino al cervello grazie al nervo vago, innescando un meccanismo che porterebbe alla malattia.
Un’ipotesi che, se confermata, ... (Continua)

17/12/2024 10:34:00 I lavori con una frequente elaborazione spaziale sembrano protettivi

Alzheimer, rischio minore per tassisti e autisti
Fare il tassista o guidare un’ambulanza si rivela un ottimo affare in termini di riduzione del rischio di Alzheimer. Uno studio del Mass General Brigham di Boston ha evidenziato infatti un rischio minore per quei lavoratori che hanno a che fare con un’attività che esige una frequente elaborazione spaziale, come è il caso appunto di chi guida per lavoro. Per scoprirlo, sono stati analizzati i dati nazionali sulle occupazioni delle persone decedute, per un totale di 443 professioni diverse. I ... (Continua)

05/12/2024 09:23:00 Una tecnica analizza lo scambio di informazioni all’interno delle cellule

Un nuovo strumento per capire le cellule
Le nostre cellule sono in grado di svolgere le più svariate attività grazie all’esistenza, al loro interno, di minuscoli organelli di diverso tipo, che funzionano come gli ingranaggi dentro un motore. Affinché un motore funzioni bene, tutti questi ingranaggi devono lavorare in sincronia; similmente, per far funzionare le nostre cellule, bisogna che i loro diversi organelli coordinino le loro attività in modo ottimale. Questo complesso livello di coordinazione viene raggiunto anche grazie ... (Continua)

26/11/2024 10:00:00 Punta all’inibizione di un enzima chiave

Uno spray nasale per l’Alzheimer
L’inibizione nel cervello dell’attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC7) con un farmaco somministrato tramite spray nasale può contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici dell’Alzheimer.
A studiarne la realizzazione è un team di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma guidato dal prof. Claudio Grassi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, e dal prof. Salvatore Fusco, Associato di Fisiologia.
Gli esperti hanno scoperto che nel cervello di persone ... (Continua)

15/11/2024 10:00:00 Approvato per una specifica indicazione

Lecanemab per l'Alzheimer
Il farmaco lecanemab (nome commerciale Leqembi) sta per essere approvato dall’Ema per un’indicazione precisa in caso di Alzheimer. Ad assumerlo potrebbero essere infatti i pazienti che hanno solo una o nessuna copia di ApoE4, una variante del gene per l’apolipoproteina.
Il farmaco agisce bloccando alcuni aggregati della proteina beta-amiloide che fluttuano nel fluido del tessuto cerebrale raggiungendo anche regioni remote del cervello.
«Il nostro lavoro mostra per la prima volta che un ... (Continua)

15/11/2024 09:26:21 L’alcol è spesso associato a una dieta di qualità inferiore

Birra e vino, effetti contrastanti
Chi beve birra sembra avere una maggiore propensione a una dieta di qualità inferiore, è generalmente meno attivo e ha maggiori probabilità di fumare sigarette rispetto alle persone che bevono vino o liquori.
A dirlo è uno studio della Tulane School of Medicine presentato al Liver Meeting, congresso organizzato dall’American Association for the Study of Liver Diseases. "L'abuso di alcol è la causa principale di cirrosi negli Stati Uniti e la malattia epatica steatosica associata a ... (Continua)

07/11/2024 Probabilità più o meno alte a seconda del vaccino

I vaccini riducono il rischio di Alzheimer
Chi si vaccina in maniera regolare ha meno probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. A dirlo è un nuovo studio pubblicato sul Journal of Alzheimer Disease da un team della McGovern Medical School di Houston guidato dal neurologo Paul E. Schulz.
A seconda dei vaccini utilizzati, le probabilità di sviluppare la malattia scenderebbero anche del 30-40%. In un gruppo di persone vaccinate per l’influenza il rischio di Alzheimer risultava inferiore del 40%.
L’analisi ha preso in ... (Continua)

31/10/2024 16:10:00 Indagato il ruolo della corteccia entorinale laterale

Come funziona la memoria episodica
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Cell Reports ha individuato il ruolo della corteccia entorinale laterale (LEC) nella memoria episodica, dimostrando che l’inibizione dei neuroni presenti in questa area del cervello ne compromette le prestazioni, mentre la loro stimolazione facilita significativamente il richiamo di questa tipologia di memoria, che consente di ricordare le esperienze vissute. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del ... (Continua)

31/10/2024 12:10:00 Studio su una nuova classe di farmaci

Una speranza per la Sindrome di Sanfilippo
“Immagina Alzheimer e demenza in un bambino. In breve, questa è la sindrome di Sanfilippo”. È così che l’associazione di pazienti Sanfilippo Fighters definisce una rara malattia metabolica, nota anche come mucopolisaccaridosi di tipo 3 (MPS 3). È una delle più gravi e devastanti tra le malattie da accumulo lisosomiale e al momento non esistono cure specifiche. Già intorno ai 3 anni i bambini colpiti dalla malattia perdono tutte le capacità acquisite e vanno incontro a convulsioni, disturbi del ... (Continua)

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