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17/03/2017 14:51:00 Particolarmente efficace nei portatori di una precisa mutazione genetica

Il tè dimezza il rischio di demenza
Bere tè previene la demenza senile. È la conclusione di uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition, Health and Aging da un team di ricercatori dell'Università di Singapore guidati dal dott. Feng Lei.
Stando ai dati, una sola tazza di tè al giorno, di qualsiasi varietà, avrebbe l'effetto di ridurre del 50 per cento il rischio della malattia. Ma i portatori di una particolare mutazione genetica beneficerebbero addirittura di una riduzione del rischio pari all'86 per cento. Il gene ... (Continua)

28/02/2017 11:10:00 Grazie al silenziamento dell’RNA (RNAi)

Nuove prospettive per amiloidosi, porfiria ed emofilia
Amiloidosi ereditaria legata alla transtiretina (ATTR), porfirie, emofilia, ipercolesterolemia familiare e alcune patologie complemento mediate come l’emoglobinuria parossistica notturna sono tra le patologie che nei prossimi anni potrebbero avere delle nuove ed efficaci terapie grazie a nuovi approcci terapeutici basati sulla tecnica dell’RNA interference (RNAi).
Questo è quanto emerso nell’ambito di un incontro organizzato dall’Osservatorio Malattie Rare (OMAR) in occasione della X ... (Continua)

30/01/2017 15:46:00 Le origini della malattia potrebbero essere remotissime

Alzheimer alla nascita
Fin nella prima infanzia o addirittura nella vita prenatale potrebbero affondare le radici del morbo di Alzheimer. È l'ipotesi immaginata da alcuni ricercatori della University of British Columbia che hanno pubblicato un lavoro su Acta Neuropathologica.
La tesi è che un'eventuale carenza di vitamina A possa mettere in moto una reazione a catena i cui effetti sarebbero visibili molti anni dopo. Il deficit del nutriente potrebbe incidere sulla programmazione dei tessuti cerebrali predisponendo ... (Continua)

12/12/2016 11:33:00 Sintomi della malattia ridotti grazie a una luce stroboscopica

Il flash che cura l'Alzheimer
Basta un flash per rallentare il decorso dell'Alzheimer. Lo hanno dimostrato i ricercatori del Mit e del Georgia Institute of Technology che su Nature hanno pubblicato i dettagli della loro sperimentazione.
Gli scienziati hanno esposto un gruppo di topi affetti da Alzheimer a impulsi luminosi intermittenti emessi da una luce stroboscopica.
Con 40 flash al secondo di una specifica frequenza i sintomi della malattia risultavano attenuarsi, con conseguente riduzione nel cervello di proteine ... (Continua)

21/11/2016 17:00:00 Studio australiano svela una nuova teoria sullo sviluppo della malattia

Alzheimer, una proteina aiuta a ritrovare la memoria
Il morbo di Alzheimer può essere efficacemente contrastato grazie alla reintroduzione di una proteina progressivamente cancellata dall'avanzare della malattia. Lo dimostrano alcuni ricercatori dell'Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, che hanno pubblicato su Science uno studio che ridisegna in parte i meccanismi di sviluppo della malattia neurodegenerativa.
Gli studiosi, guidati da Lars Ittner, hanno individuato una proteina fondamentale, la kinasi p38y, la cui concentrazione ... (Continua)

21/11/2016 14:30:00 Migliorano l'umore e alleviano lo stress. Inoltre rallentano l'Alzheimer

Le noci fanno sorridere
Per allontanare la depressione e lo stress può essere utile sgranocchiare qualche noce. Lo dice uno studio della University of New Mexico pubblicata sulla rivista Nutrients. Nel corso dello studio, che ha preso in esame 64 studenti fra i 18 e i 25 anni, i medici hanno invitato i volontari a mangiare tre fette di «banana bread», un tipico dolce anglosassone, ogni giorno per 16 settimane. Per 8 settimane, i medici hanno aggiunto delle noci all'impasto, tritate in maniera tale da non essere ... (Continua)

11/10/2016 09:30:00 Ricerca inglese punta sulla manipolazione genetica
Alzheimer, la terapia genica può fermarlo
La ricerca sull'Alzheimer fa ogni giorno nuove conquiste. Un team dell'Imperial College di Londra ha realizzato una sperimentazione inedita basata sulla terapia genica che avrebbe l'effetto di prevenire la formazione delle placche di beta-amiloide nel cervello e quindi il degrado delle funzioni cognitive.
Magdalena Sastre, coordinatrice dello studio apparso su Pnas, spiega: «Sebbene i risultati della sperimentazione siano preliminari, ci indicano che la terapia genica potrebbe avere ... (Continua)
20/09/2016 16:30:00 Nuova scoperta di ricercatori italiani sul recettore Tfr2

Ansia, troppo ferro nel tessuto nervoso
Le crisi d'ansia sono associate a un aumento della presenza di ferro nel tessuto nervoso. La scoperta è firmata da ricercatori del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (Nico) dell'Università di Torino, che su Scientific Reports hanno pubblicato i dettagli dell'analisi.
Studi precedenti avevano suggerito che il sovraccarico di ferro fosse implicato con l'insorgenza di malattie neurodegenerative. Questo nuovo studio apre invece la strada a nuove possibili terapie per gli stati ansiosi ... (Continua)

15/09/2016 10:58:00 Studio di fase I svela l'azione protettiva del farmaco

Parkinson, l'antileucemico Nilotinib è efficace
Un farmaco solitamente utilizzato per la leucemia si è rivelato utile in fase di sperimentazione nel trattamento del Parkinson. Il medicinale in questione è Nilotinib, che in uno studio di fase I ha dimostrato di poter aumentare in maniera significativa i livelli di dopamina cerebrale e di ridurre l'accumulo di proteine tossiche associate alla progressione della malattia.
A condurre la ricerca sono i medici del Georgetown University Medical Center guidati da Charbel Moussa, prima firma ... (Continua)

12/09/2016 14:45:00 L'infiammazione scaturita dalla loro presenza può favorirne l'insorgenza
Alzheimer, coinvolti anche i batteri
Anche i batteri potrebbero essere coinvolti nei meccanismi di insorgenza del morbo di Alzheimer. Lo dice uno studio pubblicato su Neurobiology of Aging da un team dell'Irccs Fatebenefratelli di Brescia, che ha scoperto un possibile legame fra l'origine della malattia e la presenza di alcuni microbi alla base di alterazioni di tipo infiammatorio nell'intestino.
Lo studio, coordinato da Giovanni Frisoni e Annamaria Cattaneo, si è concentrato sulle proteine Amiloide e Tau, prodotte di norma dal ... (Continua)

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