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01/12/2022 10:41:00 Forse la vera ragione dell’inefficacia delle terapie

Alzheimer, scoperto un biomarcatore fondamentale
Mai come per altre malattie la ricerca farmacologica ha fallito nell’individuare una possibile terapia per il morbo di Alzheimer. Sebbene siano noti da tempo i meccanismi che portano all’insorgenza dei sintomi - ovvero l’accumulo delle placche di proteina beta-amiloide e di proteina Tau nel cervello – nessun trattamento sperimentale si è rivelato davvero efficace.
I ricercatori dell’Università di Yale hanno però scoperto che la vera ragione dei sintomi debilitanti della malattia potrebbe ... (Continua)

21/11/2022 09:30:00 L’effetto positivo di tè verde e vino rosso

Due bevande contro l’Alzheimer
L’accumulo delle placche di proteina beta-amiloide nel cervello è caratteristica della malattia di Alzheimer, e molte terapie sperimentali puntano proprio a questo target. Secondo una nuova ricerca della Tufts University, però, ci sarebbero due sostanze naturali in grado di contrastare l’accumulo di beta-amiloide, le catechine e il resveratrolo. L’aspetto interessante è che entrambe si trovano in bevande molto apprezzate, le prime nel tè verde e il secondo nel vino rosso.
In uno studio ... (Continua)

16/11/2022 18:23:00 Nuova tecnologia può rilevare la presenza della malattia

Una goccia di sangue per scoprire l’Alzheimer
Uno studio apparso su Alzheimer's Research & Therapy mostra l’efficacia di una nuova tecnica di diagnosi per la malattia che sfrutta la presenza nel sangue degli esosomi leganti la proteina beta-amiloide.
«L'Alzheimer può essere diagnosticato in modo definitivo solo mediante l'esame diretto del cervello, che ovviamente è eseguibile solo post-mortem. L'accumulo di beta-amiloide nel cervello può essere misurato mediante test del liquido cerebrospinale, o mediante tomografia a emissione di ... (Continua)

08/11/2022 11:45:00 Primo trattamento genico somministrato direttamente in vena

La Crispr/Cas9 funziona anche per endovena
Per la prima volta ha avuto successo la somministrazione per endovena di una terapia genica sperimentale per il trattamento di una cardiomiopatia amiloide correlata alla transtiretina.
La malattia rara a decorso progressivo è stata quindi trattata con una somministrazione basata sulla tecnologia Crispr/Cas9 direttamente in vena. I dati della sperimentazione sono stati presentati durante l’ultimo meeting dell’American Heart Association.
"Questa è la prima sperimentazione umana in assoluto ... (Continua)

03/11/2022 15:50:00 La proteina tirosin-chinasica della milza può essere inibita

Il ruolo di Syk nella neuroinfiammazione
Uno studio apparso su Cells dimostra il ruolo chiave svolto dalla proteina tirosin-chinasica della milza (Syk) nella fisiopatologia della neuro-infiammazione. L’inibitore BAY61-3606 sembra efficace nella gestione della neurodegenerazione.
«Visto il ruolo significativo di Syk nella fisiopatologia della neurodegenerazione, sono stati sviluppati numerosi inibitori farmacologici. Uno di questi è BAY61-3606, che ha mostrato efficacia nella malattia di Alzheimer (AD) attraverso la regolazione ... (Continua)

25/10/2022 14:40:00 Rallenta la progressione della malattia migliorando i sintomi

Alzheimer, la stimolazione magnetica funziona
È efficace il trattamento di stimolazione magnetica transcranica nelle persone affette da Alzheimer. Lo dimostra per la prima volta pienamente uno studio congiunto di Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, Università di Ferrara e Università di Tor Vergata di Roma.
I dati sono relativi a uno studio di fase 2 realizzato su 50 pazienti per 6 mesi. "Il nostro è il primo studio in cui si utilizza la stimolazione cerebrale non invasiva nell'Alzheimer con lo scopo di rallentare la progressione ... (Continua)

14/10/2022 16:34:00 Brevi cicli di dieta mima-digiuno sembrano rallentarne la progressione

Una dieta per contrastare l’Alzheimer
Brevi cicli di una dieta che imita il digiuno sembrano ridurre i segni dell'Alzheimer. Sono questi i risultati di uno studio apparso sulla rivista scientifica Cell Reports. I ricercatori, guidati dal Prof. Valter Longo in collaborazione con i professori Christian Pike e Pinchas Cohen della USC (University of Southern California) “Leonard Davis School of Gerontology”, hanno scoperto che i topi che avevano seguito diversi cicli di una dieta mima-digiuno mostravano livelli più bassi di due ... (Continua)

11/10/2022 16:40:00 Alla base ragioni legate agli enzimi

L’Alzheimer preferisce le donne
C’è un enzima alla base del maggior tasso di incidenza del morbo di Alzheimer fra le donne. David King, coordinatore di una ricerca della Case Western Reserve University pubblicata su Cell, spiega: "L'eccessiva attività dell'enzima USP11 nelle femmine determina la loro maggiore suscettibilità alla proteina tau nella malattia di Alzheimer”.
Gli scienziati hanno notato nelle donne una maggiore espressione di un enzima legato al Cromosoma X chiamato peptidasi 11 specifica dell'ubiquitina ... (Continua)

26/09/2022 11:50:00 LL-37 attiva il meccanismo che consente la progressione della malattia

Alzheimer, scoperto il peptide che lo fa progredire
I ricercatori dell’Università Statale di Milano, in collaborazione con l’Istituto di Zoologia di Kunming (Cina), hanno contribuito all’individuazione del peptide antimicrobico umano, l’LL-37, che contribuisce alla progressione della malattia di Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato su Molecular Psychiatry, rivista del gruppo Nature.
Il gruppo di ricerca dell’Università Statale di Milano, coordinato da Michele Mazzanti, aveva già condotto studi precedenti dimostrando che la proteina CLIC1, ... (Continua)

06/09/2022 09:15:00 Nuovi scenari per la cura della malattia

Nuova molecola per l’Alzheimer
Un nuovo studio realizzato dai ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, in collaborazione con i colleghi dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, pubblicato sulla rivista “Molecular Psychiatry”, dimostra che un piccolo peptide somministrato per via intranasale è efficace in un modello di Alzheimer nel topo e inibisce il deposito e gli effetti tossici di una delle due proteine che causano la patologia.
Lo studio rappresenta un passo in avanti per lo ... (Continua)

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