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21/06/2022 11:22:00 Rischi maggiori per chi mostra rigidità della parete dell’aorta

Demenza, la rigidità aortica è un fattore di rischio
La rigidità della parete dell’aorta e la pressione del polso sono due elementi potenzialmente connessi con un rischio maggiore di demenza. Lo evidenzia uno studio pubblicato su Jama Neurology da un team del Vassar College di Poughkeepsie guidato da Leroy Cooper.
La ricerca ha preso in considerazione 257 adulti dello studio Framingham Third Generation con un’età media di 54 anni e appartenenti all’etnia europea occidentale.
È così emerso che a misurazioni più alte di rigidità dell’aorta e ... (Continua)

19/05/2022 15:00:00 Possibili nuove strategie terapeutiche

Alzheimer, elementi per comprendere la neurodegenerazione
La malattia di Alzheimer è caratterizzata da un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive: nelle prime fasi la patologia si manifesta con una graduale perdita della memoria dovuta all’accumulo nel tessuto cerebrale della proteina beta-amiloide, che altera il funzionamento delle sinapsi fino a sfociare in un declino cognitivo dovuto alla degenerazione di ampie zone di corteccia cerebrale.
Come avviene tale processo di neurodegenerazione è quanto ha provato a indagare uno studio, ... (Continua)

05/05/2022 16:55:00 In vendita negli Stati Uniti, segnala un’eventuale predisposizione

Un test rapido per l’Alzheimer
La Food and Drug Administration americana ha autorizzato la messa in vendita del primo test diagnostico in vitro per la diagnosi precoce delle placche amiloidi associate all’insorgenza del morbo di Alzheimer.
Il test si chiama Lumipulse G β-Amiloid Ratio (1-42/1-40) ed è indicato per i pazienti di età pari o superiore a 55 anni che mostrano deterioramento cognitivo. Il test può aiutare a capire se si ha una predisposizione per la malattia, consentendo quindi di prendere le dovute ... (Continua)

26/01/2022 16:30:00 Predice con grande efficacia le persone destinate a sviluppare la malattia

Alzheimer, intelligenza artificiale per la diagnosi precoce
Riguardo al nostro rapporto con la memoria ci sono due notizie, una cattiva e una buona. La prima è che i piccoli vuoti di memoria che molti di noi sperimentano nel corso della vita sono il segno di quella che i neurologi chiamano Mild Cognitive Impairment, cioè deficit cognitivo lieve. La seconda però consiste nel fatto che soltanto il 20-30% delle volte queste dimenticanze sono il campanello d’allarme della futura insorgenza dell’Alzheimer.
I ricercatori dell’Università di Chieti-Pescara ... (Continua)

13/12/2021 11:10:00 Miglioramenti significativi nelle principali alterazioni

Un anticorpo monoclonale contro l'Alzheimer
Tra i principali processi neuropatologici responsabili della malattia di Alzheimer riveste grande importanza l’alterazione della proteina Tau, che tende ad accumularsi nel cervello dei pazienti affetti da questa patologia e ad aumentare col progredire della malattia.
Uno studio coordinato dall’Istituto di farmacologia traslazionale (Ift) e dall’Istituto dei sistemi complessi (Isc) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), al quale hanno collaborato l’Istituto di biomembrane, ... (Continua)

16/11/2021 10:00:00 A base di anticorpi e proteine

Un vaccino per l’Alzheimer
Tapas è il nome della speranza per tutti i malati e tutte le persone a rischio di Alzheimer. Si tratta di un vaccino a base di anticorpi e proteine che potrebbe contrastare efficacemente la terribile malattia neurodegenerativa.
Uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry da scienziati dell’Università di Leicester, dello University Medical Center di Gottingen e dall’ente benefico per la ricerca medica LifeArc mostra i potenziali risultati del vaccino, che potrebbe anche prevenire la ... (Continua)

08/11/2021 17:30:00 Alcuni pazienti beneficiano di un’iperattivazione dei geni MEF2

Malati di Alzheimer, ma senza sintomi
Una famiglia di geni – MEF2 – è strettamente collegata a un’evoluzione benigna del morbo di Alzheimer. Lo dimostra uno studio del Massachusetts Institute of Technology pubblicato su Science Translational Medicine.
"Stiamo imparando a conoscere sempre più a fondo gli elementi che proteggono la funzione del cervello", spiega Li-Huei Tsai, direttore del Picower Institute for Learning and Memory al Mit e co-autore del lavoro. "Comprendere questi meccanismi di resilienza potrebbe essere utile per ... (Continua)

20/09/2021 11:55:00 Potrebbe essere decisiva l’amiloide prodotta dall’organo

Alzheimer, i rischi arrivano anche dal fegato
Il cervello non è l’unico organo coinvolto nei meccanismi di insorgenza dell’Alzheimer. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Plos Biology da un team della Curtin University di Bentley, in Australia.
Secondo le conclusioni dello studio, la neurodegenerazione del cervello potrebbe essere scatenata dalla proteina amiloide prodotta dal fegato, organo che avrebbe quindi un ruolo fondamentale nell’insorgenza e nella progressione della malattia.
I ricercatori hanno manipolato il Dna di ... (Continua)

16/09/2021 Le lipoproteine favoriscono il deposito di beta-amiloide

Il grasso aumenta il rischio di Alzheimer
Come noto, l’accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello è segno distintivo del morbo di Alzheimer. Un gruppo di studi dell’Università Curtin di Perth, coordinato dal direttore del Curtin Health Innovation Research Institute, John Mamo, ha indagato l’origine di questo accumulo anomalo, individuandolo nella dispersione nel cervello di particelle grasse, le lipoproteine.
Le stesse particelle che causano l’ipercolesterolemia favorirebbero anche l’accumulo di proteine tossiche nel cervello, ... (Continua)

30/07/2021 17:30:00 Il consumo di pesce azzurro può aiutare nella prevenzione

Alzheimer, nei soggetti a rischio efficaci gli Omega 3
In assenza di problemi cognitivi, nei soggetti a rischio di Alzheimer il consumo di pesce azzurro è associato a una maggiore resilienza cerebrale. Lo dimostra uno studio condotto dal Barcelona Beta Brain Research Center su 340 soggetti.
Una maggiore assunzione di Dha sembra prevenire la neurodegenerazione. Già uno studio del 2015 aveva segnalato un rischio ridotto di Alzheimer nei soggetti che assumono Dha.
Tuttavia, alcuni studi controllati randomizzati su integrazione di Dha e ... (Continua)

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