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ARTICOLI
TROVATI : 100
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Risultati da 81 a 90 DI 100
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06/02/2019 Ipotesi inedita che punta su un nesso con la gengivite |
Alzheimer, la colpa è di un batterio delle gengive?
Una nuova ipotesi getta una luce inquietante sui meccanismi di insorgenza del morbo di Alzheimer. Secondo alcuni studiosi di diversi centri internazionali fra cui l’Università di Louisville, negli Stati Uniti, la malattia neurodegenerativa potrebbe essere scatenata dalla presenza nelle gengive di un batterio, la Porphyriomonas gengivalis, causa frequente appunto di gengiviti croniche. La premessa d’obbligo è che alcuni autori dello studio fanno parte dell’azienda farmaceutica Cortexyme, che ... (Continua)
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19/09/2018 17:20:00 Risultati positivi di BAN2401 |
Nuovo anticorpo contro l’Alzheimer
Un nuovo anticorpo monoclonale umanizzato si dimostra in grado di migliorare i sintomi dei pazienti affetti da Alzheimer. Lo dimostra uno studio di fase II presentato all’Alzheimer’s Association International Conference 2018 dai ricercatori di Eisai Co. e Biogen. BAN2401 ha mostrato la capacità di migliorare la cognizione e la funzionalità cerebrale dei soggetti con Alzheimer in una sperimentazione di 18 mesi controllata con placebo. Un gruppo di pazienti con malattia di Alzheimer precoce ... (Continua)
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03/09/2018 10:00:00 Ricerca italiana indaga sulla proteina beta-amiloide |
Sclerosi multipla, biomarcatore ne predice la progressione
Bassi livelli di proteina beta-amiloide possono essere associati a un decorso peggiore della sclerosi multipla. Lo ha scoperto uno studio pubblicato su Multiple Sclerosis Journal da un team di scienziati italiani. La sclerosi multipla è la più comune malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale. È una patologia immunitaria che comporta un danno della mielina, la guaina che riveste i neuroni. Diversi studi suggeriscono, però, anche un ruolo della morte neuronale – la cosiddetta ... (Continua)
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26/04/2018 Manifestazione comune anche per Alzheimer e Parkinson |
La proteina che causa amiloidosi
Uno studio pubblicato su Nature Communications chiarisce le basi molecolari di una grave e incurabile malattia genetica individuata nel 2012 e causata da amiloidosi. Quest’ultimo è un fenomeno patologico che determina la perdita di struttura in una data proteina, con la formazione di fibre allungate e robuste (fibrille amiloidi), che si depositano nell’organismo con effetti nocivi per gli organi interessati e per la salute generale. Lo studio è stato coordinato da Stefano Ricagno e Carlo ... (Continua)
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05/04/2018 16:00:00 La bevanda previene la demenza, ma ne peggiora i sintomi |
Alzheimer e caffè, rapporto complesso
Il caffè ha un rapporto ambivalente nei confronti del morbo di Alzheimer. Una volta che la demenza si è manifestata con i suoi primi sintomi, la bevanda avrebbe l’effetto di aggravare i sintomi della malattia, secondo le conclusioni di uno studio pubblicato su Frontiers in Pharmacology. Oltre ai problemi di memoria, l’Alzheimer causa dei sintomi neuropsichiatrici noti come Spcd, acronimo che sta per “sintomi psicologici e comportamentali delle demenze”: ansia, depressione, allucinazioni, ... (Continua)
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30/03/2018 12:36:00 Si trova nella sostanza bianca cerebrale |
Alzheimer, individuato un nuovo bersaglio
Uno studio italiano ha scoperto un nuovo possibile bersaglio terapeutico per il trattamento del morbo di Alzheimer. L’Unità Malattie Neurodegenerative dell’Università di Milano, Centro Dino Ferrari, e della Fondazione Ca’ Granda IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, diretta dal prof. Elio Scarpini, ha infatti pubblicato uno studio sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry che dimostra una correlazione tra livelli di amiloide nel liquor e danno della sostanza bianca cerebrale in ... (Continua)
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22/03/2018 12:05:00 La condizione favorisce l’accumulo di placca amiloide nel cervello |
Sonnolenza diurna associata ad Alzheimer
Mostrare sonnolenza durante il giorno può comportare un maggior rischio di insorgenza di Alzheimer in anziani cognitivamente normali. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Jama Neurology da un team della Mayo Clinic. I ricercatori americani hanno reclutato soggetti oltre i 70 anni, sottoponendoli a una scansione cerebrale e a un questionario sulla qualità del sonno. Per partecipare allo studio, inoltre, i soggetti non dovevano mostrare segni di demenza. Alla fine, allo studio hanno ... (Continua)
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01/02/2018 14:20:00 Possibile target terapeutico secondo un nuovo studio |
Alzheimer, obiettivo mitocondri
I mitocondri potrebbero essere la nuova frontiera dei trattamenti anti-Alzheimer. Secondo uno studio pubblicato su Alzheimer & Demenza, i mitocondri - le centrali che forniscono energia alle cellule - vengono colpiti fin dai primi stadi della malattia, danneggiandosi precocemente. Tuttavia, proprio questo aspetto li rende oggetto di un possibile trattamento a base di un composto antiossidante che protegga il cervello. È noto da tempo che l’accumulo di scorie proteiche di beta amiloide ... (Continua)
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23/11/2017 10:57:15 La spezia favorisce la degradazione della beta-amiloide |
Lo zafferano può aiutare in caso di Alzheimer
Le sostanze naturali spesso riservano sorprese e proprietà benefiche inaspettate. È il caso anche dello zafferano, una spezia che secondo uno studio dell’Irccs Santa Lucia di Roma avrebbe un effetto positivo in caso di morbo di Alzheimer. L’estratto della spezia “favorisce la degradazione della proteina beta-amiloide, la proteina tossica principale indiziata di causare la malattia di Alzheimer, almeno nel nostro studio condotto su cellule di pazienti in provetta", spiega Antonio Orlacchio, ... (Continua)
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03/10/2017 11:30:00 Un inibitore BACE testato con successo su modello animale |
Alzheimer, una nuova sostanza migliora i sintomi
Com’è noto, la proteina amiloide è la principale causa di insorgenza del morbo di Alzheimer. Di conseguenza, le sostanze che puntano a ridurre la produzione di beta-amiloide – ad esempio gli inibitori di BACE – sono tra quelle più analizzate in fase di sperimentazione farmacologica. Un team della Technical University of Munich ha dimostrato che uno di questi inibitori ha l’effetto di ridurre l’accumulo di beta-amiloide nel cervello. La conseguenza è il ripristino della normale funzionalità ... (Continua)
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