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ARTICOLI
TROVATI : 57
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Risultati da 21 a 30 DI 57
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20/11/2017 I dati dello studio Brave Dreams smentiscono l’efficacia dell’approccio |
Sclerosi multipla, il metodo Zamboni non serve
Sembrano risolutivi i dati emersi dallo studio Brave Dreams sull’efficacia o meno del cosiddetto metodo Zamboni in caso di sclerosi multipla. L’ipotesi del prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara era che l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) - malattia da lui stesso individuata - fosse correlata all’insorgenza della sclerosi multipla. Così non è, secondo i dati dello studio finanziato dalla regione Emilia-Romagna, pubblicati su Jama Neurology e presentati dallo stesso ... (Continua)
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05/09/2017 16:45:00 I dati incoraggianti su canakinumab ed evolocumab |
Colesterolo e infiammazione, nuovi farmaci
A Barcellona sono stati resi noti nuovi e interessanti dati sui farmaci canakinumab ed evolocumab per il trattamento dell’ipercolesterolemia e dell’infiammazione. A presentarli, i ricercatori presenti al Congresso della Società Europea di Cardiologia. I dati di canakinumab provengono dallo studio di fase III Cantos, che prevedeva l’iniezione trimestrale di canakinumab in soggetti colpiti in precedenza da infarto e aterosclerosi con componente infiammatoria. Il farmaco ha portato a una ... (Continua)
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25/11/2016 16:50:00 Riduce i rischi e i costi di un trattamento prolungato |
Angioplastica, doppia terapia antiaggregante breve efficace
Dopo l'applicazione di uno stent, la doppia terapia antiaggregante (Dapt) breve è efficace tanto quella a lungo termine, con il vantaggio di ridurre i rischi e i costi di un trattamento prolungato. A sostenerlo è Giuseppe Gargiulo, cardiologo dell'Ospedale Universitario di Berna e primo autore di uno studio apparso sul British Medical Journal, che spiega: «La doppia terapia antiaggregante è lo standard di cura nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo, ma la sua durata ... (Continua)
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08/11/2016 10:11:00 Una direttiva europea per ridurre l'esposizione alle radiazioni ionizzanti |
Troppe radiazioni, arrivano nuove regole
Le radiazioni ionizzanti a cui ci esponiamo sono troppe. Lo dice la direttiva europea Euratom 2013/59, che il nostro paese dovrà recepire entro il febbraio del 2018. La direttiva ha lo scopo di ridurre la quantità di radiazioni ionizzanti e stabilire le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli legati alla pratica medica. Nel corso degli ultimi 30 anni, il numero di radiazioni alle quali le persone sono state sottoposte è quasi quintuplicato, passando da una ... (Continua)
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07/11/2016 17:42:00 Seguire in maniera scrupolosa la terapia è determinante |
Rivascolarizzazione coronarica, fondamentale l'aderenza
Ai fini di una buona prognosi dopo una rivascolarizzazione coronarica, è necessaria un'aderenza alla terapia medica adeguata. Sono le conclusioni cui giunge uno studio apparso su Circulation e firmato da Paul Kurlansky, docente della Columbia University di New York. «La selezione dei pazienti fatta negli studi clinici randomizzati spesso non riflette quanto accade nella pratica clinica quotidiana», scrive Kurlansky, riferendosi alla letteratura scientifica, ricca ma spesso insufficiente nel ... (Continua)
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05/07/2016 17:33:39 L’intervento per curare la Ccsvi sembra avere un effetto positivo |
Sclerosi multipla, l’angioplastica migliora i sintomi
L’angioplastica delle vene giugulari colpite da insufficienza venosa cronica cerebrospinale – CCSVI, la patologia venosa individuata da Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara – può migliorare sensibilmente i sintomi della sclerosi multipla. Lo afferma uno studio italiano pubblicato recentemente su Acta Phlebologica. Commentando questa sua ricerca uscita sulla rivista del Collegio Italiano di Flebologia, Pietro Bavera, chirurgo vascolare milanese, membro della Società Internazionale ... (Continua)
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14/01/2016 11:43:00 Il livello della sostanza nelle coronarie svela quanto siamo a rischio |
Infarto del miocardio, l'esame per misurare il calcio
È di qualche giorno fa l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Cardiologia secondo la quale un over 55 su tre si ammalerà entro pochi mesi di scompenso cardiaco e la metà di loro morirà nei prossimi 5 anni. Questa patologia, invalidante e potenzialmente letale, è caratterizzata dall’incapacità del cuore di pompare sangue nella quantità sufficiente a soddisfare le necessità fisiologiche dell’organismo. È la conseguenza di un precedente evento cardiovascolare (l’infarto del miocardio) e ... (Continua)
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09/10/2015 15:17:00 Studio osservazionale conferma l'efficacia del metodo Zamboni |
L'angioplastica venosa migliora i sintomi della CCSVI
L’angioplastica venosa migliora sensibilmente i sintomi dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), la patologia venosa individuata da Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara. Lo afferma uno studio pubblicato sul sito della rivista scientifica Veins & Lymphatics dal prof. Pietro Bavèra, chirurgo vascolare membro della Società Internazionale Disturbi Neurovascolari (ISNVD). “Tutti i 366 casi presi in esami riguardano persone malate di sclerosi multipla, con diagnosi anche ... (Continua)
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01/10/2015 15:52:27 La saturazione ossiemoglobinica cerebrale ha un potere predittivo |
Un parametro per l'esito neurologico dopo l'arresto cardiaco
C'è un modo per predire la salute neurologica di una persona a 90 giorni da un arresto cardiaco. Secondo un team dell'Università di Kyoto è necessario affidarsi al calcolo della saturazione ossiemoglobinica cerebrale (rSO2). Kei Nishiyama, coordinatore dello studio apparso su Resuscitation, afferma: “l'ipotermia terapeutica (Th) e l'angioplastica percutanea (Pci) con angiografia coronarica (Cag) si associano a un miglioramento della prognosi dei pazienti che hanno subito un arresto ... (Continua)
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26/06/2015 17:24:00 Danni renali ridotti nei pazienti ad alto rischio |
Il precondizionamento ischemico remoto
Il precondizionamento ischemico remoto riesce a ridurre i rischi di danni renali dopo la chirurgia cardiaca nei pazienti ad alto rischio. Lo afferma uno studio pubblicato su Jama da un team dell'Ospedale Universitario di Munster, in Germania. Alexander Zarbock, coordinatore della ricerca, spiega: “il precondizionamento ischemico remoto serve a proteggere gli organi contro il danno tissutale che può verificarsi quando il normale flusso di sangue viene ripristinato in un tessuto ... (Continua)
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