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12/04/2022 14:30:02 Un cibo proibito ora diventa accessibile grazie ai ricercatori italiani

Il formaggio per chi soffre di insufficienza renale
A volte i lampi di genio nascono per caso, altre volte per un collegamento sopito nella memoria. Ed è stato proprio uno di questi link a portare un medico del Policlinico di Milano e un imprenditore di prodotti caseari a inventare e a brevettare il formaggio FriP, una nuova modalità di produzione che rende questi alimenti finalmente accessibili anche ai pazienti con insufficienza renale o in dialisi.
Il brevetto, registrato proprio dal Policlinico, è stato concesso gratuitamente ad alcune ... (Continua)

15/03/2022 10:10:00 Agire sui vasi sanguigni per contrastare gli effetti delle malattie

Rafforzare l’elastina per combattere diabete e aterosclerosi
Intervenire sui vasi sanguigni rafforzandoli permette di contrastare gli effetti di diabete e aterosclerosi. È il risultato di uno studio pubblicato su Nature Metabolism da un team dell’Università di Padova coordinato da Massimo Santoro, in collaborazione con ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università di Edimburgo.
Il rafforzamento dei vasi sanguigni passa attraverso un intervento sull’elastina, proteina del tessuto connettivo che consente ai tessuti di tornare alla ... (Continua)

15/02/2022 09:44:11 La rottura influisce sui meccanismi infiammatori

La fine di un amore mette a rischio il cuore
La fine di una relazione può aumentare il rischio di problemi cardiovascolari, soprattutto per gli uomini. Lo segnala uno studio dell’Università di Copenhagen coordinato da Rikke Lund e Karolina Koch, secondo cui la fine di un amore rende più probabile la rottura di una placca aterosclerotica con il conseguente blocco della circolazione sanguigna e l’insorgenza di una miocardite.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Epidemiology & Community Health, ha esaminato oltre 4.800 persone fra i 48 ... (Continua)

14/02/2022 15:45:00 Studio italiano pone le basi per nuove possibili terapie

Scoperto nuovo meccanismo di sviluppo dell’aterosclerosi
Un team di ricercatori dell’Università di Perugia ha scoperto un nuovo meccanismo coinvolto nello sviluppo dell’aterosclerosi.
Lo studio, realizzato dal gruppo di ricerca del Prof. Paolo Gresele del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia su modelli animali e in pazienti con varie forme di aterosclerosi, apre interessanti prospettive di sviluppo di nuovi approcci terapeutici alla prevenzione dell’aterosclerosi. Il lavoro è stato pubblicato su European ... (Continua)

06/12/2021 11:20:00 Nel Dna la ragione della maggiore suscettibilità all’infezione

Covid grave negli anziani, colpa dei telomeri
La risposta cellulare al danno al DNA telomerico durante l'invecchiamento aumenta l'espressione di ACE2, il recettore cellulare del SARS-CoV-2, riferisce un gruppo di scienziati italiani dell’IFOM di Milano e dell’IGM-CNR di Pavia.
Il SARS-CoV-2 come noto è l’agente responsabile della pandemia di COVID-19, che colpisce maggiormente gli anziani, i quali mostrano sintomi più gravi e sono a maggior rischio di ricovero e morte indipendentemente dalla presenza di malattia pregresse.
Le ... (Continua)

19/04/2021 15:40:00 Il dispositivo facilita l’afflusso di sangue al pene
Uno stent per eliminare l’impotenza
Superare la disfunzione erettile grazie a un piccolo tubo metallico, un vero e proprio stent che faciliti l’afflusso di sangue al pene garantendo l’erezione, nel caso in cui vi sia solo un problema fisiologico ovviamente.
È la proposta di ricercatori svizzeri in un articolo pubblicato sul Journal of Sexual Medicine. Lo stent progettato allarga le arterie in cui i depositi di grasso limitano l’afflusso sanguigno, spesso associati ad aterosclerosi, che è infatti presente nell’80% dei casi di ... (Continua)
14/04/2021 12:50:00 Gli elementi che accelerano lo sviluppo della malattia

Fattori di rischio per l’arteriopatia obliterante
Ci sono fattori di rischio poco evidenti ma importanti che possono accelerare lo sviluppo di un’arteriopatia obliterante. Li ha rivelati uno studio pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences da un team del Policlinico Universitario Agostino Gemelli e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma guidato da Andrea Flex, che spiega: «Il trattamento dell'arteriopatia obliterante (PAD) mira a ripristinare un flusso di sangue sufficiente per tutti i distretti delle gambe, e ... (Continua)

02/04/2020 17:32:00 Riduzione del rischio di ischemia ed eventi cardiovascolari

Arteriopatia periferica, rivaroxaban e aspirina
Rivaroxaban, inibitore del Fattore Xa di Bayer, ha raggiunto l’endpoint primario d’efficacia nello studio di Fase III VOYAGER PAD. Lo Studio ha valutato il farmaco al dosaggio vascolare di 2,5 mg due volte/die più aspirina 100 mg una volta/die, rispetto alla terapia standard. I risultati dimostrano una riduzione del 15% del rischio composito di ischemia acuta agli arti, amputazione maggiore per cause vascolari, infarto, ictus ischemico o mortalità per cause cardiovascolari, in pazienti che ... (Continua)

04/02/2020 Le nanoparticelle stimolano i macrofagi a “mangiare” le placche aterosclerotiche
Cellule pac-man per prevenire l'infarto
Un team di ricercatori americani ha messo a punto delle nanoparticelle in grado di stimolare i macrofagi a “mangiare” le cellule morte alla base delle placche aterosclerotiche nelle arterie.
Una scoperta che apre la strada a una terapia potenzialmente in grado di prevenire l'infarto. Gli scienziati dell'Università Statale del Michigan hanno collaborato con i colleghi dell'Università di Stanford sotto il coordinamento del prof. Bryan Ronain Smith.
Le nanoparticelle sono state create grazie ... (Continua)
22/11/2019 Il farmaco non compromette la capacità cognitiva del paziente

Infarto, evolocumab efficace nei pazienti ad alto rischio
Amgen ha annunciato i risultati di una nuova analisi dello studio FOURIER (lo studio sugli esiti cardiovascolari di evolocumab) che valuta l’efficacia di evolocumab nei pazienti che hanno avuto un recente infarto del miocardio (IM).
L’analisi ha mostrato che i pazienti che hanno avuto un recente infarto miocardico (meno di un anno prima) sono a maggior rischio di incorrere in successivi eventi cardiovascolari (CV) rispetto ai pazienti che hanno avuto un infarto miocardico più di un anno ... (Continua)

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