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23/05/2024 10:50:00 Contribuiscono alla suscettibilità ai disturbi psichiatrici

Le antiche infezioni favoriscono i disturbi mentali
Infezioni vecchie di migliaia di anni possono ancora fare danni, predisponendo alcuni di noi a disturbi psichiatrici come la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione.
A scoprirlo è uno studio del King’s College di Londra pubblicato su Nature Communications che ha mostrato come l’8% circa del nostro genoma sia composto da sequenze chiamate Retrovirus Endogeni Umani (HERVs), risultato di antiche infezioni virali avvenute centinaia di migliaia di anni fa.
Lo studio dimostra che ... (Continua)

21/05/2024 10:20:00 La sua riattivazione potrebbe scatenare la malattia

Sla, alla base un retrovirus?
La riattivazione del retrovirus endogeno Herv-K potrebbe essere alla base della sclerosi laterale amiotrofica (Sla). È la conclusione di un lavoro pubblicato su Nature Communications che apre a nuove prospettive per il trattamento della Sla attraverso l’inibizione dell’espressione di questi retrovirus: alcune già in fase di valutazione in studi clinici. Il progetto, coordinato da Avindra Nath e da Marta Garcia Montojo del National Institute of Health, Bethesda, Washington, ha visto la ... (Continua)

17/05/2024 11:20:00 Alcuni soggetti mostrano una base funzionale a livello encefalico

La sindrome del cuore infranto parte del cervello
La sindrome del cuore infranto esiste e ha origine nel cervello. Lo dice uno studio realizzato dai ricercatori del Policlinico di Foggia e pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology-Cardiovascular Imaging.
I ricercatori hanno valutato l’attività funzionale encefalica attraverso una tomo-scintigrafia cerebrale nelle pazienti con sospetta sindrome del cuore infranto e demenza vascolare. Molte pazienti sviluppano la sindrome del cuore infranto dopo un forte stress emotivo e ... (Continua)

15/05/2024 11:11:00 Le mutazioni a loro carico possono essere determinanti

Cancro, il ruolo delle proteine IDH
Terapie mirate contro la proteina IDH migliorano la sopravvivenza di tumori rari e difficili da trattare. La mutazione del gene IDH1, scoperta recentemente, è riscontrabile nell’80% dei gliomi di basso grado, un tipo di cancro del cervello, nel 20% dei colangiocarcinomi e nel 10% dei casi di leucemia mieloide acuta. È però necessario che il test molecolare per individuare la mutazione genetica sia svolto fin dal momento della diagnosi. L’appello per sensibilizzare clinici e Istituzioni viene ... (Continua)

14/05/2024 11:40:00 Bradicinesia, rigidità e tremore hanno dinamiche neuronali diverse

Nuove scoperte sui sintomi del Parkinson
La bradicinesia (lentezza nei movimenti) e la rigidità muscolare - sintomi caratteristici della malattia di Parkinson - hanno un’evoluzione indipendente e rispondono in maniera diversa ai trattamenti nel corso del tempo.
È quanto hanno scoperto i ricercatori dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (Isernia), dell'Università Sapienza di Roma e dell'Università di Grenoble, attraverso uno studio condotto in collaborazione con altri colleghi di istituzioni scientifiche italiane ed internazionali. ... (Continua)

13/05/2024 11:31:00 Due bambini con mutazioni del gene otoferlina ritornano a sentire

La terapia genica fa recuperare l’udito
Un “risveglio dell’udito”. Così ha chiamato Jonathon Whitton, direttore esecutivo e responsabile del programma globale uditivo di Regeneron, l’effetto della terapia genica Db-Oto, sviluppata dall’azienda per i pazienti con perdita profonda dell’udito a causa di mutazioni del gene otoferlina, La terapia è attualmente in una sperimentazione di fase 1/2 chiamata Chord ed è stata somministrata ai primi due bambini. I dati preliminari sono stati presentati in occasione dell’American Society of Gene ... (Continua)

10/05/2024 10:20:00 L’intervento sembra promettente anche se il campione è piccolo

L'elettrostimolazione al cervello in caso di ictus
Un nuovo possibile intervento in caso di ictus ischemico viene proposto da uno studio appena pubblicato su Jama Network Open. Si tratta di un tipo di stimolazione elettrica al cervello.
«Il nostro studio è il primo a testare sugli esseri umani la fattibilità dell'utilizzo della stimolazione catodica transcranica a corrente continua ad alta definizione (HD C-tDCS) per trattare l'ictus ischemico acuto, che rappresenta circa l'85% di tutti gli ictus», afferma Mersedeh Bahr-Hosseini dell'UCLA ... (Continua)

09/05/2024 16:40:00 I sintomi per riconoscerle e i consigli per prevenirle

I segnali che indicano le apnee ostruttive del sonno
Fra i segnali che annunciano la presenza di apnee ostruttive del sonno ci sono stanchezza, mal di testa mattutino e gola secca al risveglio, oltre ovviamente al russamento.
Le apnee ostruttive sono pericolose perché oltre a pregiudicare la qualità del sonno rappresentano una minaccia all’apparato cardiovascolare. Per apnea si intende una pausa nella respirazione di almeno 10 secondi. Nel corso di una nottata, un soggetto affetto dalla sindrome ha almeno 5 pause respiratorie ogni ora. Si ... (Continua)

09/05/2024 09:32:52 Cosa non sottovalutare per la salute visiva

Dieci segnali di un problema agli occhi
In un mondo sempre più incentrato su schermi e tecnologia, la salute della vista è diventata un aspetto cruciale per il benessere generale. Secondo i dati gestiti da www.clinicabaviera.it, una delle aziende leader in Europa nel settore dell'oftalmologia, il 20% degli italiani non sa di avere problemi alla vista. La sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull'importanza della salute degli occhi e dell’eseguire visite ed esami periodici sono fondamentali per affrontare questo problema e far sì ... (Continua)

09/05/2024 Gli effetti degli inibitori della trascrittasi inversa

Alzheimer, farmaci per l’Hiv potrebbero funzionare
Alcuni farmaci utilizzati in caso di Hiv sembrano in grado di contrastare l’Alzheimer. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Pharmaceuticals da un team del Sanford Burnham Prebys di San Diego coordinato da Jerold Chun.
I farmaci che mostrano una correlazione con una ridotta incidenza dell’Alzheimer sono gli inibitori della trascrittasi inversa, usati comunemente nel trattamento dei retrovirus.
Lo studio si basa su scoperte precedenti dello stesso team pubblicate nel 2018 su Nature, che ... (Continua)

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