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08/05/2025 11:10:00 Solo pochi casi approdano all’intervento chirurgico

Nuovi trattamenti per la scoliosi dell’adulto
Le scoliosi dell’adulto hanno un’incidenza che varia dal 2 al 12% della popolazione generale e sono molto diverse dalle scoliosi idiopatiche dei bambini e dell’adolescenza. “Quelle dell’adulto – spiega il professor Luca Proietti, Associato di Ortopedia e Traumatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC di Chirurgia Vertebrale, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, afferente alla UOC di Ortopedia e Traumatologia, diretta dal professor Giulio ... (Continua)

15/04/2025 10:05:00 Soluzione ispirata a quelle dell’anca

Per l’artrosi del pollice arrivano le miniprotesi
A volte il dolore è così forte da non far riposare la notte; la base del pollice appare gonfia e arrossata e non si riescono più a fare movimenti che richiedano l’uso del pollice, come usare una spillatrice o svitare un barattolo. All’esperto, un ortopedico specialista in chirurgia della mano, la diagnosi appare subito evidente; la radiografia della mano serve a confermarla e a fornire dettagli anatomici e di stadio della malattia.
Si tratta della rizoartrosi (artrosi della base del ... (Continua)

10/04/2025 14:55:00 Riduce l’accumulo di disabilità nella malattia

Sclerosi multipla, efficace tolebrutinib
Sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM) i risultati positivi dello studio di fase 3 HERCULES, che dimostrano come tolebrutinib abbia ritardato la progressione della disabilità nelle persone con sclerosi multipla secondaria progressiva non recidivante (nrSPMS), per le quali attualmente non esistono opzioni terapeutiche approvate. Questi risultati supportano ulteriormente la differenziazione del meccanismo d’azione di tolebrutinib, farmaco orale capace di penetrare nel ... (Continua)

10/04/2025 09:24:18 Può produrre nuovi neuroni per riparare eventuali danni

Il cervello si autoripara
Il cervello può autoripararsi producendo nuovi neuroni in caso di malattie neurodegenerative, almeno in teoria. Lo segnala un nuovo studio pubblicato su Cell Reports dai ricercatori dell’Università di Rochester.
Il cervello possiede delle nicchie contenenti cellule progenitrici in grado di produrre nuovi neuroni. Normalmente, le nicchie sono attive nelle prime fasi di sviluppo, mentre dopo la nascita comincia la produzione di cellule di supporto, note come cellule gliali.
Queste nicchie ... (Continua)

01/04/2025 09:45:00 Dalla saliva è possibile ricavare una diagnosi

Due nuovi biomarcatori per la demenza
La demenza è una condizione eterogenea che comprende quadri clinici e neuropatologici diversi. Nelle fasi iniziali le diverse patologie presentano caratteristiche cliniche simili, che rendono più difficile la diagnosi specifica all’interno dell’ampio spettro di queste malattie neurodegenerative.
Dopo l’Alzheimer, la demenza a corpi di Lewy (DLB) è la seconda forma più comune di demenza neurodegenerativa. Dal punto di vista clinico, i pazienti affetti dalla patologia presentano fluttuazioni ... (Continua)

26/03/2025 12:45:00 I consigli su cosa mangiare per prendersi cura della propria salute visiva

Alimenti poco conosciuti che fanno bene agli occhi
L'alimentazione svolge un ruolo fondamentale per la salute degli occhi, in quanto i nutrienti che vengono assunti dall’organismo influiscono direttamente sulla funzione visiva e possono prevenire o ritardare lo sviluppo di alcune malattie oculari. Secondo gli esperti di Clinica Baviera, una dieta ricca di antiossidanti, minerali e vitamine come la A, la C e la E, zinco e luteina, può ridurre fino al 25% il rischio di sviluppare malattie oculari come la degenerazione maculare, la cataratta e ... (Continua)

10/03/2025 10:10:00 P-tau 181 e p-tau-217 caratterizzano le due malattie

Alzheimer e Sla, due biomarcatori in comune
Nature Communications pubblica in questi giorni un rilevante lavoro che contribuisce ulteriormente a sottolineare quanto le patologie neurodegenerative confluiscano in comuni momenti patogenetici caratterizzati anche da comuni biomarcatori.
In uno sforzo congiunto con diversi Centri in Germania, i ricercatori dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e del “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano hanno largamente contribuito allo studio che rivela come, inaspettatamente, due ... (Continua)

24/02/2025 10:10:00 Primi dati di efficacia del trattamento sull’uomo

Terapia genica per la distrofia retinica da deficit di AIPL1
Grazie alla terapia genica quattro bambini (1-3 anni) non vedenti dalla nascita a causa di una malattia genetica rara (una grave distrofia retinica) hanno ottenuto miglioramenti della vista.
I risultati del nuovo trattamento, riportati su The Lancet, dimostrano che la terapia genica in età precoce può migliorare notevolmente la vista dei bambini con questa patologia.
Il trattamento (il primo per questo tipo di distrofia retinica) è stato sviluppato da esperti dall’Institute of ... (Continua)

11/02/2025 09:31:26 Un blocco della comunicazione potrebbe stravolgere l’approccio terapeutico

Scoperta la causa dell’Alzheimer?
All’origine dell’Alzheimer vi sarebbe un blocco della comunicazione fra il nucleo delle cellule – sede del Dna – e il citoplasma, di cui fa parte tutto ciò che è presente nelle cellule a eccezione di organelli e nucleo.
Il blocco nel trasporto cellulare sarebbe causato dall’accumulo nel cervello di granuli di stress (SG), cioè “condensati citoplasmatici senza membrana che contengono mRNA non tradotto, fattori di pre-inizio della traduzione e proteine leganti l'RNA (RBP)”, come indicato in ... (Continua)

06/02/2025 15:20:00 La tecnica può risvegliare i motoneuroni del midollo spinale

Atrofia, la stimolazione elettrica migliora i movimenti
Grazie alla stimolazione elettrica dei nervi spinali sensoriali è possibile risvegliare gradualmente i motoneuroni del midollo spinale, migliorando così la forza muscolare delle gambe e la capacità di movimento dei pazienti con atrofia muscolare spinale (Sma).
È il risultato di uno studio condotto su 3 pazienti e riportato su Nature Medicine da scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine.
La neurostimolazione migliora la funzione dei motoneuroni, riduce la fatica e ... (Continua)

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