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ARTICOLI
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Risultati da 1 a 10 DI 100
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14/01/2025 10:09:12 Due molecole indicano la presenza della malattia |
Un esame del sangue per scovare l’Alzheimer
Il deficit di due molecole nel flusso sanguigno denuncerebbe la presenza della malattia di Alzheimer. È quanto sostengono i ricercatori del NYU Langone Health di New York in un articolo pubblicato su Molecular Psychiatry. La riduzione dei livelli ematici della proteina acetil-L-carnitina causa in soggetti con lieve deterioramento cognitivo e Alzheimer un peggioramento dei sintomi. Nello specifico, sono diminuiti in maniera costante e progressiva rispetto alla gravità del declino cognitivo ... (Continua)
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07/01/2025 12:00:00 Studio analizza l’eredità lasciata dallo tsunami del 2004 |
I segni nel cervello dei traumi infantili
Uno studio di ricercatori dell’Università di Essex ha analizzato gli effetti a lungo termine del trauma vissuto dai bambini indonesiani che sopravvissero al terribile tsunami del dicembre del 2004. Lo studio diretto da Rebecca Ireton rientra nell’ambito di un filone di ricerca in corso da una decina d’anni, l’IMAGEN Consortium Study, che dal 2010 sta esaminando le condizioni di quasi 2.000 giovani sani dall’età di 14 anni, verificando ogni 3 anni la situazione del loro cervello con una ... (Continua)
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03/01/2025 11:20:00 Il fenomeno della neurogenesi fondamentale per alcune malattie |
Nuovi neuroni contro il declino cerebrale
Generare nuovi neuroni in età adulta potrebbe essere la risposta a molte malattie cerebrali, in particolare quelle caratterizzate da declino cognitivo. È quanto emerge da una nuova ricerca pubblicata su Cell Stem Cell da ricercatori della University of Southern California di Los Angeles. La regione cerebrale che trarrebbe i maggiori benefici dalla neurogenesi è l’ippocampo, area da cui dipendono le funzioni mnemoniche e di orientamento. In alcuni animali, specie i roditori, si manifesta la ... (Continua)
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17/12/2024 10:34:00 I lavori con una frequente elaborazione spaziale sembrano protettivi |
Alzheimer, rischio minore per tassisti e autisti
Fare il tassista o guidare un’ambulanza si rivela un ottimo affare in termini di riduzione del rischio di Alzheimer. Uno studio del Mass General Brigham di Boston ha evidenziato infatti un rischio minore per quei lavoratori che hanno a che fare con un’attività che esige una frequente elaborazione spaziale, come è il caso appunto di chi guida per lavoro. Per scoprirlo, sono stati analizzati i dati nazionali sulle occupazioni delle persone decedute, per un totale di 443 professioni diverse. I ... (Continua)
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25/10/2024 09:26:09 La loro presenza potrebbe aiutare a spiegare alcune malattie |
Le varianti genetiche che modellano il cervello
Alla ricerca delle differenze genetiche che influenzano struttura e funzione del cervello. È l’attività dell’Enhancing Neuro Imaging Genetics through Meta-Analysis (Enigma), un consorzio di scienziati internazionali, con sede nella Facoltà di medicina dell’Università della California meridionale (Usc) a Los Angeles, a cui partecipano oltre 1.000 laboratori di ricerca in 45 Paesi tra cui l’Italia, che è riuscito a identificare 254 varianti genetiche che modellano strutture chiave nelle aree ... (Continua)
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24/09/2024 12:23:00 Episodi ripetuti provocano alterazioni comportamentali e neuronali |
La violenza maschile danneggia il cervello delle donne
Nel contesto di un modello animale sperimentale, le violenze psicologiche e fisiche di un maschio sul corpo femminile provocano un’alterazione della funzionalità in alcune regioni del cervello. In particolare, provocano un deterioramento dell’ippocampo, un’area coinvolta in modo cruciale nei processi cognitivi come la memoria, l’apprendimento di nuove informazioni e nei meccanismi della navigazione, oltre che nella regolazione dell’umore e delle emozioni. Questo è quanto emerge da uno studio ... (Continua)
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22/07/2024 10:40:00 Nesso fra smog e sviluppo delle capacità cognitive |
Danni al cervello dei ragazzi a causa dell’inquinamento
C’è un nesso non positivo fra aumento dell’inquinamento atmosferico e ritardi nello sviluppo delle capacità cognitive. A svelarlo è una nuova ricerca della Wayne State University di Detroit e del Cincinnati Children's Hospital. I ricercatori guidati da Clara Zundel hanno analizzato 10.000 bambini fra i 9 e i 12 anni, scoprendo che l’esposizione agli inquinanti dell’aria, alle polveri sottili e soprattutto al Pm2,5 causa alterazioni delle connessioni cerebrali, con conseguenti disturbi ... (Continua)
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17/05/2024 11:20:00 Alcuni soggetti mostrano una base funzionale a livello encefalico |
La sindrome del cuore infranto parte del cervello
La sindrome del cuore infranto esiste e ha origine nel cervello. Lo dice uno studio realizzato dai ricercatori del Policlinico di Foggia e pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology-Cardiovascular Imaging. I ricercatori hanno valutato l’attività funzionale encefalica attraverso una tomo-scintigrafia cerebrale nelle pazienti con sospetta sindrome del cuore infranto e demenza vascolare. Molte pazienti sviluppano la sindrome del cuore infranto dopo un forte stress emotivo e ... (Continua)
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02/02/2024 10:20:48 La sua attivazione scongiura le malattie neurodegenerative |
Alzheimer, una proteina protegge le donne
Una proteina cerebrale potrebbe proteggere le donne dallo sviluppo di malattie neurodegenerative, in particolare dall’Alzheimer. A dirlo è uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma pubblicato su Science Advances. La proteina in questione si chiama CYP46A1, e la sua attivazione e i relativi effetti sono stati studiati prima sui topi e poi sull’uomo. Sono ormai diversi gli studi che dimostrano un legame fra Alzheimer e ormoni. Secondo i ricercatori, uno dei maggiori fattori di ... (Continua)
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23/01/2024 12:51:00 Sembrano migliorare l’effetto di aducanumab |
Gli ultrasuoni focalizzati per l’Alzheimer
Un nuovo trattamento per l’Alzheimer è all’orizzonte stando ai risultati di un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team della West Virginia University di Morgantown diretto da Ali Rezai, che spiega: «Il trattamento sperimentale prevedeva la creazione di un’apertura nella barriera emato-encefalica con ultrasuoni focalizzati guidati dalla risonanza magnetica per aumentare la somministrazione del farmaco». I ricercatori hanno analizzato 3 soggetti, un uomo di 77 ... (Continua)
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