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ARTICOLI
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Risultati da 51 a 60 DI 100
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15/04/2019 Studi trovano un nesso fra le due patologie |
Apnee associate all’Alzheimer
Le apnee ostruttive sembrano correlate a un maggior rischio di insorgenza del morbo di Alzheimer. Uno studio della Mayo Clinic di Rochester segnala che le apnee del sonno sembrano favorire l’accumulo della proteina Tau, una dei motivi di insorgenza dell’Alzheimer. "Ricerche recenti hanno collegato l'apnea del sonno a un aumentato rischio di demenza, quindi il nostro studio ha cercato di indagare se vi sia un collegamento con l'accumulo di proteina Tau, un biomarker dell'Alzheimer", spiega ... (Continua)
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09/08/2018 16:31:00 Il ruolo del gene COUP-TFI nel controllo delle cellule |
Scoperto il gene che guida le staminali nel cervello
L’esistenza di cellule staminali in alcune regioni del cervello dei mammiferi adulti è un dato ormai assodato, ma resta ancora molto da scoprire sui fattori che regolano l’attività del processo di neurogenesi, sia in condizioni fisiologiche che in caso di patologia. Nello studio pubblicato su Cell Reports, il gruppo di ricerca guidato dalla Prof.ssa Silvia De Marchis del NICO, Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e del DBIOS, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi ... (Continua)
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10/07/2018 14:47:39 Studiati i meccanismi alla base della straordinaria facoltà |
Ipermemoria autobiografica, quando si ricorda tutto
Ricordare ogni giorno della propria esistenza, e per di più ricordarne i dettagli, è impossibile per la quasi totalità delle persone. Sebbene molti siano in grado di ricordare con accuratezza eventi ad alta connotazione emotiva (ad esempio il proprio matrimonio, la nascita di un figlio, il primo bacio, la morte di una persona cara), le giornate cosiddette “normali” vengono solitamente dimenticate o lasciano tutt’al più solo un vago ricordo. Eppure, un numero molto esiguo di persone riesce a ... (Continua)
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09/04/2018 14:24:00 Dimostrata per la prima volta la capacità di generare cellule in tarda età |
Nuovi neuroni anche da anziani
Un team americano guidato dall’italiana Maura Boldrini ha scoperto che le cellule cerebrali continuano ad essere generate anche nella terza età. La scoperta, pubblicata su Cell Stem Cell, smentisce un luogo comune duraturo secondo cui soltanto i cervelli giovani fossero in grado di produrre nuovi neuroni. "Abbiamo scoperto che le persone anziane hanno la capacità di produrre migliaia di nuovi neuroni dell'ippocampo da cellule progenitrici proprio come fanno i più giovani", dice Boldrini, ... (Continua)
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23/01/2018 Prestazioni cognitive e funzionali stabilizzate |
Alzheimer, una miscela di nutrienti per frenarlo
Grazie a una miscela di nutrienti è possibile frenare lo sviluppo del morbo di Alzheimer. È quanto dimostra uno studio pubblicato su Lancet Neurology da un gruppo di ricercatori della Saarland University di Amburgo, in Germania. Lo studio LipiDiDiet ha analizzato l’effetto di un complesso di nutrienti assunto una volta al giorno su soggetti affetti da Alzheimer allo stadio iniziale. Il prof. Tobias Hartmann, coordinatore del progetto di ricerca, commenta: «Sebbene questo intervento ... (Continua)
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16/11/2017 Potenzia la memoria e frena l’invecchiamento cerebrale |
L’attività aerobica fa crescere il cervello
Praticare un’attività fisica aerobica consente di prendersi cura del proprio cervello. Una ricerca della Western Sydney University firmata da Joseph Firth rivela che l’esercizio fisico aerobico - ad esempio il nuoto, la corsa, la cyclette - potenzia la memoria, aumenta le dimensioni del cervello e ne preserva la funzionalità con il passare degli anni. Lo studio, pubblicato su Neuroimage e condotto in collaborazione con i colleghi della University of Manchester, è una meta-analisi che prende ... (Continua)
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09/11/2017 Maggiori possibilità in caso di sovrappeso e obesità |
Tumore al seno, il peso influenza la recidiva
Il peso di una donna colpita da cancro al seno è determinante nel prefigurare le possibilità di una recidiva. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Milano, dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Istituto Jules Bordet di Bruxelles, che hanno pubblicato sullo European Journal of Cancer i risultati di uno studio sul follow-up di una sperimentazione clinica per la terapia adiuvante del tumore al seno. Dallo studio emerge che la dinamica di recidiva tumorale è associata con ... (Continua)
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09/10/2017 16:14:19 L’azione di una molecola è in grado di migliorare l’attività cerebrale |
Disabilità intellettive, un possibile approccio
I disordini dello sviluppo intellettivo si manifestano durante i primi anni di vita, provocando deficit cognitivi nell’ambito della socializzazione e delle capacità pratiche. Le cause più frequenti legate all’insorgenza di queste patologie sono i disturbi genetici, tra cui le mutazioni di geni localizzati sul cromosoma X, come quelle che riguardano il gene TM4SF2. Questo gene reca l’informazione necessaria per la produzione della proteina TSPAN7, in assenza della quale vengono alterati numerosi ... (Continua)
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03/04/2017 12:07:52 È l’area tegmentale ventrale, dove viene prodotta la dopamina |
Alzheimer, scoperta l'origine della malattia
Non è nell’ippocampo, la struttura del sistema nervoso centrale primariamente coinvolta nelle funzioni della memoria, che va cercato il responsabile del morbo di Alzheimer. All’origine della malattia ci sarebbe, invece, la morte dell’area del cervello che produce la dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per alcuni importanti meccanismi di comunicazione tra i neuroni. È la sorprendente scoperta compiuta da un’équipe di ricercatori coordinati dal professor Marcello D’Amelio, associato di ... (Continua)
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08/03/2017 09:55:00 Ricercatori rilevano differenze evidenti nel volume cerebrale dei bambini |
Adhd malattia inventata? La risonanza dice di no
L'Adhd non è una malattia inventata. È la conclusione di uno studio pubblicato su The Lancet Psychiatry da un team del Radboud University Medical Center di Nijmegen, in Olanda, guidato dalla dott.ssa Martine Hoogman. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd) è spesso associato all'idea che in realtà non si tratti di una vera malattia, ma di una condizione determinata da errori in fase educativa da parte dei genitori o semplicemente da una vivacità più intensa del normale nel ... (Continua)
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