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ARTICOLI
TROVATI : 100
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Risultati da 71 a 80 DI 100
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01/03/2019 Coinvolto il gene CCP1 in una rara forma di neuropatia |
Scoperta nuova malattia degenerativa infantile
Nell’ambito di un lavoro cooperativo e multicentrico internazionale coordinato dal Prof. Jan Senderek del Friedrich Baur University Institute di Monaco di Baviera, l’Istituto Giannina Gaslini di Genova ha contribuito all’identificazione di un nuovo gene chiamato CCP1 responsabile di una rara forma di neuropatia degenerativa la cui patogenesi non era ancora nota. Questa ricerca è il risultato di una stretta collaborazione che, all’interno dell’Irccs G. Gaslini, è stata coordinata dalla ... (Continua)
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09/01/2019 16:54:00 L’effetto sarebbe transgenerazionale |
La colina migliora i sintomi dell’Alzheimer
Una sostanza contenuta in diversi alimenti sembrerebbe in grado di migliorare i sintomi del morbo di Alzheimer. A dimostrarlo è uno studio dell’Arizona State University firmato fra gli altri dall’italiano Salvatore Oddo. La colina è presente soprattutto nel tuorlo delle uova e nel germe di grano. I risultati ottenuti su modello murino e pubblicati su Molecular Psychiatry dimostrano che gli animali ai quali vengono somministrati alti livelli di colina beneficiano di miglioramenti evidenti ... (Continua)
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08/01/2019 Dispositivo elettronico garantisce le funzionalità delle sinapsi naturali |
Sinapsi artificiali per la comunicazione neuronale
È possibile replicare le funzionalità biologiche delle sinapsi attraverso uno strumento artificiale. Una sinapsi è una struttura biologica che connette due neuroni stabilendo tra essi un flusso di informazioni specifico e unidirezionale. Queste connessioni sono elementi chiave per funzioni neuronali essenziali come l’apprendimento e la memorizzazione che si fondano sul numero di ripetizioni (o prove) e il raggiungimento di varie soglie di tensione. L’emulazione delle loro proprietà e la ... (Continua)
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07/11/2018 16:50:00 L’inibizione della proteina JNK rallenta la progressione della malattia |
Nuovo bersaglio terapeutico per la Sma
È considerata la più frequente causa genetica di morte nell’infanzia. L’atrofia muscolare spinale (SMA), grave patologia neurodegenerativa, è caratterizzata dalla perdita dei motoneuroni del midollo spinale (le cellule che innervano e fanno contrarre i muscoli scheletrici), causando progressiva debolezza, atrofia muscolare e complicazioni respiratorie. A oggi sono in fase di sperimentazione clinica alcuni farmaci: benché presentino ancora alcuni limiti, si tratta di un primo tentativo per ... (Continua)
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05/11/2018 15:06:35 Le antocianine in esso contenute riducono l’infiammazione |
Trigemino, dolore azzerato dal mais rosso
Il dolore infiammatorio che coinvolge il nervo trigemino è una condizione altamente debilitante che affligge un’elevata percentuale di persone a livello mondiale. Il dolore si manifesta come fenomeno cronico e diffuso, può durare per parecchi mesi ed è caratterizzato da attacchi ricorrenti che peggiorano la qualità della vita dei pazienti. I farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) attualmente rappresentano la terapia d’elezione per questo tipo di sindrome dolorosa, ma oltre allo ... (Continua)
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31/10/2018 Grazie all’attivazione di una proteina specifica |
L’optogenetica cancellerà il dolore
L’optogenetica è una tecnica sperimentale molto usata in ricerca biomedica, che permette di intervenire sull’attività neuronale di organismi modello attraverso l’uso della luce. Questa tecnica si basa sull’utilizzo di proteine che si attivano o disattivano con un flash di luce, e consente di controllare in remoto le cellule in cui queste proteine sono espresse. In natura si trovano principalmente proteine in grado di attivare i neuroni. Di particolare interesse risulta quindi ... (Continua)
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24/10/2018 14:11:00 Studio individua i meccanismi di perdita e recupero della coscienza |
Stato vegetativo, perché la coscienza si spegne
Gravi lesioni cerebrali possono portare allo stato vegetativo, una condizione clinica che, per diverse ragioni, rappresenta un rompicapo. Infatti, il paziente in stato vegetativo è sveglio, con gli occhi aperti, eppure privo di coscienza. Benché la maggior parte dei pazienti in stato vegetativo presenti ampie regioni di corteccia cerebrale intatte e attive dal punto di vista metabolico ed elettrico, la mancanza di coscienza è determinata dal fatto che queste “isole” di cervello risultano ... (Continua)
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05/09/2018 16:30:00 Utilizzati gli stessi segnali chimici di cui si serve l’embrione |
Neuroni riprodotti in vitro, un passo per la cura dell’ictus
La cura dell’ictus potrebbe ricevere un nuovo impulso grazie a uno studio italo-francese. Un team di ricerca coordinato da Federico Cremisi del Laboratorio di Biologia della Scuola Normale Superiore (Bio@SNS) e da Michèle Studer dell’Università francese di Nizza è riuscito infatti a “pilotare” in laboratorio la trasformazione di cellule staminali embrionali di topo in cellule nervose tipiche di aree della corteccia cerebrale più anteriori, con funzione motoria, o più posteriori, a funzione ... (Continua)
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03/09/2018 10:00:00 Ricerca italiana indaga sulla proteina beta-amiloide |
Sclerosi multipla, biomarcatore ne predice la progressione
Bassi livelli di proteina beta-amiloide possono essere associati a un decorso peggiore della sclerosi multipla. Lo ha scoperto uno studio pubblicato su Multiple Sclerosis Journal da un team di scienziati italiani. La sclerosi multipla è la più comune malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale. È una patologia immunitaria che comporta un danno della mielina, la guaina che riveste i neuroni. Diversi studi suggeriscono, però, anche un ruolo della morte neuronale – la cosiddetta ... (Continua)
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29/05/2018 11:00:00 Riduzione del declino motorio e linguistico grazie a un enzima |
Ceroidolipofuscinosi neuronale, le possibilità di cura
Un enzima sostitutivo potrebbe rappresentare una svolta nella cura di una rara forma di demenza pediatrica progressiva, la ceroidolipofuscinosi neuronale di tipo 2 (CLN2). L’infusione intraventricolare di cerliponase alfa nei piccoli pazienti affetti dalla malattia ha infatti prodotto una riduzione del declino della funzione motoria e linguistica rispetto al campione di controllo. Angela Schulz, principale autrice del lavoro pubblicato sul New England Journal of Medicine, commenta: «La ... (Continua)
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