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24/01/2023 09:14:35 Quello più evidente è fra encefalite virale e Alzheimer

Infezioni e malattie neurodegenerative, c’è un nesso?
Lo scorso anno due lavori pubblicati su Science e Nature sembravano confermare la correlazione tra sclerosi multipla e l’Epstein-Barr virus (Ebv). Ma non solo, precedenti ricerche avevano dimostrato una connessione tra virus e malattie neurodegenerative.
Per esempio tra il virus dell’influenza e il morbo di Parkinson e tra le verruche genitali (causate dal papillomavirus umano) e la demenza.
Sulla scia di questi lavori i ricercatori del National institutes of health (Nih) hanno ... (Continua)

17/01/2023 10:10:00 Malattie cardiovascolari più probabili con alti livelli di lipoproteina(a)

La lipoproteina(a) mette a rischio gli ipertesi
Nei soggetti che soffrono di ipertensione, livelli elevati di lipoproteina(a) sono associati a un rischio maggiore del 24% di malattie cardiovascolari. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Hypertension da un team dell’Atrium Health Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem guidato da Rishi Rikhi, che spiega: «Precedenti ricerche avevano indicato che quando una persona presenta ipertensione e squilibrio lipidico, o dislipidemia, il suo rischio di malattie cardiovascolari aumenta ... (Continua)

10/01/2023 14:24:00 Svelato il meccanismo in base al quale le cellule funzionano

Sclerosi multipla, prima terapia con staminali neurali
Per la prima volta al mondo, nel maggio 2017, un paziente affetto da sclerosi multipla progressiva in stadio avanzato ha ricevuto una terapia a base di cellule staminali neurali nell’ambito dello studio STEMS, coordinato dal professor Gianvito Martino, direttore scientifico dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e prorettore alla ricerca e alla terza missione dell’Università Vita-Salute San Raffaele, pioniere della ricerca in questo campo.
Ora, sulla prestigiosa rivista Nature Medicine, ... (Continua)

23/12/2022 12:00:00 Nei pazienti con forme secondariamente progressive

Sclerosi multipla, le staminali riducono la disabilità
In caso di sclerosi multipla con forme secondariamente progressive e con attività di malattia, l’iniezione di cellule staminali potrebbe aiutare a ridurre il grado di disabilità.
A dirlo è uno studio pubblicato su Neurology da un team dell’IRCCS Ospedale San Martino e dell'Università di Genova. “I trapianti di staminali ematopoietiche già in passato hanno mostrato di poter ridurre la disabilità nelle persone con forme a ricadute e remissioni, mentre sappiamo meno sulle capacità di ritardare ... (Continua)

16/12/2022 16:15:00 Lo stato infiammatorio alimenta l’aterosclerosi

L’asma aumenta il rischio di infarto e ictus
L’infiammazione cronica associata ad asma persistente può rappresentare un motore per l’aterosclerosi, il processo di ostruzione delle arterie che predispone a eventi come l’infarto o l’ictus.
È quanto emerge da uno studio dell’Università del Wisconsin di Madison pubblicato sul Journal of the American Heart Association da Matthew C. Tattersall. La ricerca ha indagato il volume delle ostruzioni che si formano lungo le arterie carotidi, che hanno il compito di irrorare di sangue le varie ... (Continua)

12/12/2022 17:40:00 Scoperta importante per le malattie neurodegenerative

Individuata la cellula del cervello che regola le decisioni
Un team di ricercatori dell’Unità di Neuroimmunologia, guidati dal professor Gianvito Martino, neurologo, neuroscienziato e direttore scientifico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, firma un nuovo studio su Nature Communication che aggiunge un importante tassello alla definizione dei meccanismi cellulari e molecolari che regolano i circuiti cerebrali che sottendono la nostra capacità di pensare e, in particolare, di decidere.
Oggi si conoscono le aree cerebrali coinvolte nel processo mentale ... (Continua)

06/12/2022 11:23:00 Tomografia utile per indagare l’origine e l’evoluzione della sclerosi multipla

Comprendere le malattie neurodegenerative con i raggi X
Una ricerca dell’Istituto di nanotecnologia (Nanotec) del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma condotta in collaborazione con il Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Genova e altre istituzioni di ricerca internazionali, ha dimostrato che la tomografia a contrasto di fase a raggi X è una tecnica efficace per indagare l’origine e l’evoluzione di patologie neurodegenerative come la sclerosi multipla, e individuare possibili biomarker precoci.
Tale tecnica offre una risoluzione ... (Continua)

01/12/2022 12:32:00 Fondamentale la prevenzione del rischio cardiovascolare

Cuore, i fattori di rischio che possiamo modificare
Come sappiamo, ci sono tre tipi di prevenzione del rischio cardiovascolare e ci sono fattori di rischio immodificabili.
Quelli non modificabili nella prevenzione primaria sono l'età, il sesso maschile, l'etnia non caucasica e la familiarità.
Età: in generale ogni anno che passa il rischio aumenta, sono a maggior rischio i maschi oltre i 55 anni e le femmine oltre i 65 anni.
Sesso maschile: questo fattore dipende dall'assenza della protezione estrogenica presente invece nelle donne in ... (Continua)

30/11/2022 Nelle complicanze microvascolari uno strumento di prevenzione

Infarto, quali pazienti diabetici sono più a rischio
Nei pazienti affetti da diabete il rischio di malattie cardiovascolari è più alto della media, questo è noto. I meccanismi che innescano il rischio non sono però sempre uguali fra i vari soggetti.
Secondo una ricerca italiana pubblicata su Cardiovascular Diabetology, esistono almeno due gruppi di pazienti con diabete di tipo 2 che sviluppano negli anni due diverse tipologie di cardiopatia ischemica. La prima è più diffusa e ha caratteristiche di stabilità, la seconda è di tipo acuto.
A ... (Continua)

24/11/2022 12:00:00 Incidenza molto maggiore rispetto alla media

Sla, a rischio i giocatori di rugby
I giocatori di rugby rischiano più di altri l’insorgenza della sclerosi laterale amiotrofica. A dirlo è uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.
I colpi alla testa rilasciano delle onde d’urto già collegate in passato all’aumento di probabilità di demenza e patologie affini. I ricercatori dell’Università di Glasgow hanno scoperto che gli ex giocatori scozzesi di rugby avevano 2,5 volte più probabilità di sviluppare malattie neurodegenerative rispetto alla ... (Continua)

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