Un dispositivo indossabile per la dermatite atopica

Può misurare il livello di prurito e fornire informazioni importanti

Un dispositivo indossabile per misurare il grattamento notturno nelle persone con dermatite atopica. È l'idea realizzata da un team di ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago che ha sviluppato un dispositivo acusto-meccanico avanzato (Advanced acousto-mechanic: Adam). Il device rileva sia i dati accelerometrici (movimento nello spazio) sia quelli acustici generati dai movimenti delle dita e del polso, per stimare il grado di prurito notturno nelle popolazioni pediatriche e adulte affette dalla malattia cronica della pelle. Un dato oggettivo e semplice da raccogliere che potrebbe dare ai clinici un riscontro sulla gravità della malattia, utile per la gestione dei sintomi, ma anche per lo sviluppo di nuovi farmaci.
Il prurito è infatti uno dei sintomi che maggiormente caratterizzano la dermatite atopica, presente in quasi la totalità dei pazienti con una notevole ripercussione sulla qualità del sonno e sulle capacità lavorative o scolastiche. È stato associato a determinate fasi del ritmo circadiano - come la notte appunto - ed è noto che il graffio che ne consegue porta a una maggiore infiammazione della pelle che peggiora ulteriormente il prurito, instaurando così un circolo vizioso. Misurarne l'intensità potrebbe quindi dare informazioni importanti sullo stato della malattia ed eventuali riacutizzazioni.
Per testare il sensore i ricercatori lo hanno confrontato con il il gold standard per la misurazione oggettiva del grattamento, cioè le registrazioni video. Secondo Eugenio Santoro, responsabile del laboratorio di Informatica Medica dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano ed esperto di digital health si tratta di un valore aggiunto: “In genere in studi analoghi i dispositivi sono confrontati sulla stessa persona prima e dopo il loro utilizzo, senza usare uno standard di riferimento. In questo caso invece i dati catturati dal dispositivo indossabile sono stati confrontati con quelli estrapolati dalla registrazione video. Il confronto tra la procedura standard e quella innovativa è un passo avanti”.
Per valutare le prestazioni del wearable device è stato condotto uno studio su 60 soggetti adulti sani (22 maschi e 38 femmine) con dermatite atopica da lieve a grave, ai quali è stato chiesto di alternare momenti in cui si grattavano ad altri di riposo. Il tutto mentre indossavano il sensore Adam sul dorso della mano dominante in un ambiente controllato. I dati sono stati utilizzati per creare un algoritmo di apprendimento automatico per il rilevamento del grattamento validato in una coorte di persone con dermatite atopica sia pediatrica che adulta.

A ciascun soggetto poi è stata fornita una telecamera a infrarossi per registrare i propri movimenti. I dati estrapolati dal video - da almeno due esperti, considerando come grattamento un movimento di almeno 4,5 secondi - sono stati confrontati con quelli raccolti dal sensore Adam.
Commenta Santoro: “I metodi sono buoni, gli unici limiti, comuni a questo genere di studi, sono il fatto di essere condotti in un unico centro e su poche persone. Lo studio monocentrico introduce bias legati al fatto che i dati sono prodotti da strumenti utilizzati dalla particolare struttura, che non è detto si ritrovino anche altrove. Sono sperimentazioni fatte bene nelle condizioni migliori possibili, che non rispecchiano però il mondo reale”.
Tutto sommato però i dati sono positivi. L'algoritmo ha infatti registrato valori di sensibilità e specificità ben oltre l'80%, un valore considerato “soglia” nella valutazione di un dispositivo simile. Conclude Santoro: “Specificità e sensitività sono due parametri che misurano la probabilità di falsi positivi o di falsi negativi. In questo caso i valori sono alti e confermano l'attendibilità dello strumento. È un buon punto di partenza, ma sono necessari altri studi multicentrici che confermino i dati e che riducano possibili bias”.
Gli autori del lavoro affermano che l'uso di un sensore indossabile per il rilevamento del grattamento notturno in bambini e adulti con dermatite atopica potrebbe fornire altre preziose informazioni. Per esempio un domani potrebbe fornire una misura oggettiva e accurata utile nello sviluppo di farmaci e per guidare la gestione clinica dei sintomi. Prima di vederla arrivare in Italia però potrebbe passare diverso tempo, perché come ricorda Santoro la normativa statunitense è molto diversa da quella europea e italiana.
Conclude l'esperto: “Gli Stati Uniti hanno oltre 500 strumenti basati su intelligenza artificiale e altri di digital medicine in generale, classificati come dispositivi medici. Noi invece siamo ancora molto indietro per via della ricerca imitata e della diversa regolamentazione. Gli strumenti sviluppati in altri paesi come gli Usa, per poter essere riconosciuti come dispositivi medici anche in Europa devono disporre di ulteriori prove. Soprattutto in seguito alla nuova regolamentazione sui dispositivi medici che è diventata più severa e che è senz'altro più rigida rispetto a quella in vigore negli Stati Uniti. È facile quindi che per far arrivare da Oltreoceano, uno strumento digitale come quello appena visto per la dermatite atopica debba ripetere il processo di approvazione che richiede appunto studi di safety e in certi casi di efficacy”.

05/04/2023 10:00:00 Andrea Sperelli


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