Oppioidi, trattamento a distanza con la telemedicina

Le probabilità di rimanere in cura più a lungo sono maggiori

In caso di disturbo da uso di oppioidi può essere utile iniziare un trattamento a distanza con la telemedicina. Secondo uno studio apparso su Jama Network Open, infatti, le probabilità di rimanere in cura più a lungo salirebbero con questa modalità.
Lindsey Hammerslag, autrice dello studio che lavora presso la University of Kentucky, spiega: «Prima del 2020, le persone con disturbo da uso di oppioidi dovevano incontrarsi di persona con un operatore sanitario per iniziare il trattamento con buprenorfina. Dopo l'inizio della pandemia di Covid-19, il governo degli Stati Uniti ha introdotto una certa flessibilità di prescrizione, e i medici hanno potuto prescrivere a distanza buprenorfina a nuovi pazienti tramite la telemedicina».
I ricercatori hanno analizzato l'impatto dei cambiamenti politici sugli esiti dei pazienti prendendo spunto dalle richieste di risarcimento Medicaid per soggetti fra i 18 e i 64 anni in Kentucky e Ohio.
Dall'analisi è emerso che quasi 92.000 persone avevano ricevuto una prescrizione di buprenorfina in un trimestre del 2020 e che quasi 43.000 di loro avevano iniziato un trattamento regolare. Sono stati registrati anche aumenti significativi nella fornitura di buprenorfina in telemedicina dopo l'introduzione della flessibilità nelle modalità di trattamento.
Sia nel campione del Kentucky che in quello dell'Ohio l'inizio del trattamento tramite telemedicina è coinciso con una maggiore probabilità di proseguire la cura per 90 giorni continuativi.
Il trattamento tramite telemedicina peraltro non sembra associato a un aumento delle probabilità di overdose fatale, sebbene alcuni gruppi - afroamericani, maschi e chi aveva già avuto una precedente overdose di oppioidi - abbiano avuto un accesso più difficoltoso al programma.

Fonte: JAMA Network Open 2023. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2023.36914
JAMA Network Open

17/11/2023 11:00:00 Andrea Piccoli


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