Il deterioramento cognitivo dopo l'ictus

Oltre la metà dei sopravvissuti lo sperimenta

Sopravvivere non è l'unico problema posto da un ictus. Oltre la metà dei sopravvissuti, infatti, sviluppa un deterioramento cognitivo entro un anno dall'evento, e un soggetto su 3 è a rischio di sviluppare una demenza entro 5 anni.
A riferirlo è un documento pubblicato su Stroke dagli esperti dell'American Heart Association.
«I sopravvissuti all'ictus dovrebbero ricevere sistematicamente una valutazione per il deterioramento cognitivo in modo che si possa iniziare il trattamento il prima possibile dopo la comparsa dei segni», afferma Nada El Husseini del Duke University Medical Center di Durham, che ha diretto il gruppo di lavoro.
Non esiste un esame preciso per lo screening cognitivo dopo un ictus, ma alcuni semplici test possono essere utili: il Mini-Mental State Examination e il Montreal Cognitive Assessment.
Per pianificare bene le cure post-ictus è necessaria una diagnosi precoce, ma anche una valutazione dei cambiamenti cognitivi nel tempo. I sopravvissuti che sperimentano difficoltà altrimenti non spiegabili con le attività cognitive della vita quotidiana devono essere instradati a un ulteriore controllo.
In presenza di un problema di cognizione, gli operatori sanitari valutano il funzionamento quotidiano della persona e offrono una guida in merito alla sicurezza domestica, al ritorno al lavoro e alla guida, e alle risorse della comunità per il supporto sociale. Fondamentale risulta una collaborazione interdisciplinare fra le varie figure: medici, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi e infermieri.
Importanti anche la riabilitazione cognitiva comportamentale e l'attività fisica. Per evitare il peggioramento del deterioramento cognitivo è naturalmente cruciale tentare di evitare l'insorgenza di un secondo ictus, e per farlo è doveroso tenere sempre sotto controllo la pressione arteriosa.
«Saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare le migliori pratiche per lo screening cognitivo dopo un ictus. Forse la necessità più urgente, comunque, è lo sviluppo di trattamenti efficaci e culturalmente rilevanti per il deterioramento cognitivo post-ictus», concludono gli autori.

Fonte: Stroke 2023. Doi: 10.1161/STR.0000000000000430
Stroke

10/05/2023 15:10:00 Arturo Bandini


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