Fra i segnali che annunciano la presenza di apnee ostruttive del sonno ci sono stanchezza, mal di testa mattutino e gola secca al risveglio, oltre ovviamente al russamento.
Le apnee ostruttive sono pericolose perché oltre a pregiudicare la qualità del sonno rappresentano una minaccia all'apparato cardiovascolare. Per apnea si intende una pausa nella respirazione di almeno 10 secondi. Nel corso di una nottata, un soggetto affetto dalla sindrome ha almeno 5 pause respiratorie ogni ora. Si considera affetto da apnee anche il soggetto che, anche respirando, lo fa con fatica per almeno 15 volte all'ora. Durante queste micropause, cervello, cuore reni e altri organi non ricevono abbastanza ossigeno. Di fronte alla mancanza di ossigeno, il cervello aziona un meccanismo di emergenza che di fatto “sveglia” il soggetto consentendogli di respirare, ma l'evento non verrà ricordato e il ciclo si ripete per molte volte causando stanchezza.
L'ostacolo che impedisce la respirazione è spesso costituito dai muscoli della lingua, del palato molle o da tessuti della gola troppo rilassati.
Come detto, oltre al russamento ci sono altri sintomi che possono mettere in allarme:
- Esagerata sonnolenza diurna
- Colpi di sonno
- Sudorazioni notturne
- Gola secca o mal di testa al risveglio
- Risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento
- Svegliarsi spesso durante la notte per urinare
- Difficoltà a concentrarsi o cambiamenti d'umore durante il giorno
- Impotenza
Per una diagnosi obiettiva della sindrome si può ricorrere a una polisonnografia, che consiste nella misurazione, durante alcune ore di sonno notturno, di alcuni parametri vitali come il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca, la mobilità respiratoria toracica e addominale e la postura. Si possono prescrivere anche elettroencefalogramma ed elettromiografia degli arti.
Per prevenire le apnee si può intervenire sullo stile di vita puntando a perdere peso, bere meno alcol, smettere di fumare e utilizzare dispositivi che aiutano a dormire su un fianco. Meglio evitare farmaci come sedativi o sonniferi, perché potrebbero contribuire all'apnea.
Nei casi più gravi si può ricorrere al Cpap (Continuous positive air way pressure), una maschera che si applica su naso e bocca e che forza il passaggio dell'aria, facilitando il respiro. Infine, si può intervenire chirurgicamente correggendo il setto nasale deviato o asportando tonsille ipertrofiche.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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