Anni di attività professionale, e la domanda dell'uomo in défaillance è sempre la stessa: “Dottoressa, come posso risolvere il problema e cosa posso dire alla partner? Come togliermi dall'imbarazzo?â€.
Diciamocelo, ci rimane male lui ma anche lei, che sotto sotto avrà sempre il dubbio di essere inadeguata.
L'ansia da prestazione maschile è assai nota, tutti sanno quali sono le conseguenze.
Tutto sembra perfetto e magico e improvvisamente l'erezione viene meno, le reazioni sono diverse ma per tutti si crea un circolo vizioso, un loop negativo di paura che il problema possa ripresentarsi. Sul momento si cerca di gestirlo al meglio, una battuta, un “Ops! È la prima volta che mi capitaâ€, ecc. Ma è certo che i pensieri poi si fissano proprio lì!
Marco ricorda la sua prima volta: “La corteggiavo da mesi, era proprio bella, piena di charme, eravamo al meeting. 3 giorni distanti da tutto e da tutti, la sera dopo la cena di gala accadde ciò che desideravo. Ma ahimé è stato un disastro, un imbarazzo totale. Sudavo, sentivo il cuore battermi forte e poi uno sconforto profondo. Ho solo detto “scusami ma non riesco a capire, è la prima volta che mi capitaâ€. Forse ha capito, forse ha voluto togliermi dal disagio: “Capita, ora è tardi ed è meglio che vada a dormire nella mia stanza, devo preparare ancora i bagagliâ€.
Gli esami prescritti dall'andrologo tutti nella norma. Dottoressa, cosa mi sta succedendo, ho paura di essere diventato impotenteâ€.
Marco, come tanti, ha sperimentato la classica ansia da prestazione! Una défaillance erotica accade! Ma diventa un rischio allorquando si innesta l'ansia di non farcela, di vivere un altro insuccesso. Un circuito vizioso che si autoalimenta e può diventare cronico.
E così, le volte successive, la persona si concentra in modo esclusivo e totalizzante sulla propria erezione, il classico “fenomeno dello spectatoringâ€, ovvero diventa spettatore della sua erezione e l'esito è nefasto, il corpo si anestetizza e ovviamente l'organo non risponde!
Diciamo che l'ansia da prestazione è democratica, colpisce uomini di ceto e di età anagrafica diversa. Le cause possono essere tante: stress, desiderio eccessivo della partner, insicurezze personali, paura di fare una brutta figura, ma anche una vulnerabilità all'ansia.
Ci sono condizioni che sono più a rischio, e ciò viene confermato da un contributo scientifico: “più è bella la partner e peggiore è la performance dell'uomo a lettoâ€.
A sostenerlo è uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Radbound in Olanda e pubblicato recentemente sulla rivista scientifica “Archives of Sexual Behaviourâ€.
I ricercatori hanno sottoposto un campione di soggetti maschili al test di Stroop, uno strumento di psicometria messo a punto nel 1935 da John Ridley, che valuta il livello di concentrazione e che consiste nell'associare parole e colori.
Ne è emerso che l'uomo, messo sotto pressione, perde la concentrazione e rallenta le risposte: gli uomini rendevano molto meno al test quando in web cam era mostrata loro una bella ragazza che si limitava a guardarli. La sola vista rendeva i soggetti stressati, poco concentrati e le loro capacità cognitive andavano in tilt.
Lo stesso meccanismo scatta a letto con una donna molto bella o tanto desiderata, gli ormoni da stress inibiscono la risposta sessuale, la reazione psiconeuroendocrina rallenta.
E allora cosa fare? Per togliersi dall'imbarazzo immediato, ora i maschietti avranno una risposta pronta che gratificherà , almeno parzialmente la partner: “ho fatto cilecca perché sei troppo bella, ti desidero tantissimo e questo mi crea stress…â€.
I complimenti funzionano sempre! Almeno allentano la tensione e creano un clima meno stressogeno, e così potrai recuperare terreno per riprovarci subito dopo!
Comunque un consulto con l'andrologo (per escludere compromissioni organiche) e con il sessuologo per migliorare le proprie insicurezze male non farà .
Per fare domande alla dott.ssa Rivolta:
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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