Hiv, sempre meno frequente fra i ragazzi

Scesa di un terzo l'incidenza fra i giovani

Nella fascia d'età 10-24 anni l'incidenza dell'Hiv è scesa di oltre un terzo (34,2%) fra il 1990 e il 2019. È quanto emerge da uno studio del Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland pubblicato su The Lancet-Child and Adolescent Health, che rivela però anche l'aumento di altre infezioni sessualmente trasmissibili. Nel complesso, l'incidenza di sifilide, gonorrea, clamidia, herpes genitale è aumentata dell'1,5% nello stesso lasso di tempo.
Nel dettaglio, dallo studio è emerso come l'incidenza dell'Hiv tra gli adolescenti e i giovani adulti sia diminuita da 34,5 per 100.000 abitanti nel 1990 a 22,7 per 100.000 abitanti nel 2019. Per le altre malattie sessualmente trasmissibili l'incidenza è invece passata da 6.986,3 per 100.000 abitanti a 7.088,7. "Gli anni specifici in cui l'incidenza dell'Hiv è diminuita in modo significativo sono stati il 1998, il 2005 e il 2014", spiegano i ricercatori, mentre "abbiamo riscontrato una sostanziale diminuzione dell'incidenza di altre malattie sessualmente trasmissibili solo nel 2011". L'incidenza più elevata è stata registrata nell'Africa subsahariana.
L'uso sempre maggiore dei farmaci antiretrovirali e della profilassi pre-esposizione ha contribuito alla riduzione dei tassi di contagio, ma è comunque importante mantenere e anzi ampliare i programmi di educazione sessuale per gli adolescenti e i giovani adulti.

14/09/2022 17:10:00 Andrea Sperelli


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