In caso di tosse produttiva, cioè grassa, che si prolunga per oltre 4 settimane, gli antibiotici si rivelano efficaci nei bambini. A dirlo è una revisione della Cochrane Library.
«In questi pazienti i nostri dati indicano che due settimane di antibiotici appropriati sono quasi sempre efficaci nel trattare il sintomo», spiega la coautrice Julie Marchant, del Centre for Children's
Health Research a Brisbane in Australia, precisando che la tosse produttiva cronica è diversa dalla variante secca, che non va trattata con antibatterici.
L'analisi ha preso in considerazione gli studi pubblicati dal 2008 al 2017 servendosi del registro Cochrane Airways Group, del registro Cochrane e di altri archivi biomedici.
Alla fine sono stati scelti 3 trial realizzati su 190 bambini di età compresa fra 21 mesi e 6 anni seguiti dai 7 ai 14 giorni. I dati indicano che l'uso degli antibiotici riduce in maniera significativa la percentuale di bambini non guariti alla fine del follow up.
«In Australia, Europa e Stati Uniti la bronchite batterica persistente (PBB), una causa comune in questo scenario clinico, è caratterizzata da una tosse cronica umida in bambini altrimenti sani senza altri segni o sintomi ed è dovuta a un'infezione endobronchiale cronica che andrebbe inizialmente trattata con antibiotici. Tuttavia, se la tosse non si risolve dopo il trattamento, è opportuno approfondire il quadro clinico con ulteriori indagini, in quanto la tosse potrebbe indicare cause di fondo più gravi», conclude Marchant.
Di diverso avviso è Rana El Feghaly, direttrice del programma di gestione degli antimicrobici presso la clinica Children's Mercy di Kansas City: «La maggior parte dei bambini con tosse ha malattie virali che rendono inefficaci gli antibiotici che, oltretutto, sono comunemente associati a effetti collaterali come eruzioni cutanee e diarrea e che, se usati in modo eccessivo, possono provocare lo sviluppo di resistenza batterica. Per chiarire meglio l'impiego degli antimicrobici nella tosse produttiva cronica servono ulteriori studi clinici controllati con casistica adeguata e follow-up sufficiente a valutare le recidive», conclude l'esperta.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
281703 volte