Malattia di Cushing, rischio di malattie autoimmuni

L'intervento chirurgico sembra aumentarne l'incidenza

I pazienti sottoposti a intervento chirurgico per la malattia di Cushing mostrano un aumento del rischio di malattie autoimmuni entro 3 anni dal raggiungimento della remissione.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine da un team coordinato da Lisa Nachtigall, direttore della Clinica dei tumori neuroendocrini e ipofisari al Massachusetts General Hospital di Boston, secondo cui il rischio di malattie autoimmuni in questa categoria di pazienti è più alto rispetto a quello di pazienti colpiti da adenomi ipofisari non funzionanti (NFPA) trattati chirurgicamente.
«A tre anni dall'intervento il 10,4% dei pazienti con CD ha sviluppato una malattia autoimmune rispetto all'1,6% di quelli con NFPA», commenta l'endocrinologa, spiegando che la CD deriva dalla produzione eccessiva di corticotropina (ACTH) da parte di un adenoma ipofisario che causa ipercortisolemia.
In caso di adenomi ipofisari ipersecernenti, il trattamento elettivo è la chirurgia transfenoidale, ma l'asportazione del tumore causa un'insufficienza surrenalica che in genere migliora nel tempo.
«Studi precedenti hanno anche segnalato lo sviluppo di malattie autoimmuni nei pazienti dopo la remissione del CD, ma i dati sono scarsi», scrivono i ricercatori della Harvard Medical School, che hanno identificato 194 persone con CD e 92 con NFPA sottoposte a intervento chirurgico all'ipofisi.
«I bassi livelli di cortisolo sierico suggeriscono che la maggiore prevalenza di insufficienza surrenalica postoperatoria nel gruppo CD potrebbe aver contribuito allo sviluppo di malattie autoimmuni incidenti», ipotizzano gli autori.
Per questo, i pazienti in remissione chirurgica dalla sindrome di Cushing dovrebbero essere valutati con attenzione per la comparsa di disturbi autoimmuni e infiammatori.
«Nei pazienti che presentano sintomi di astinenza da steroidi come dolore e debolezza articolare e muscolare sarebbe corretto sospettare un processo infiammatorio in atto o una malattia autoimmune», riprende Nachtigall. «Questi risultati contribuiscono a chiarire la complessa interazione tra insufficienza surrenalica, livelli di cortisolo e risposta immunitaria».

Fonte: Annals of Internal Medicine 2024. Doi: 10.7326/M23-2024
Annals of Internal Medicine

12/03/2024 12:50:00 Andrea Sperelli


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