È sicura la tecnica che prevede l'utilizzo del Dna di 3 persone per dare vita a un embrione. Lo dicono gli scienziati del Chinese Pla General Hospital di Pechino che hanno pubblicato su Plos Biology un resoconto sugli effetti della nuova procedura.
"La terapia della sostituzione mitocondriale è un campo controverso", afferma il coautore dello studio Wei Shang, ostetrico e ginecologo del 'Chinese Pla General Hospital' di Pechino. "Con la nostra ricerca, speriamo di fornire una base per lo sviluppo della tecnica".
Il team ha analizzato la sicurezza di uno dei tre principali tipi di terapia sostitutiva mitocondriale, il trattamento del fuso, utilizzato per dar vita al primo bambino con materiale genetico di 3 persone, nato in Messico nel 2016.
In questo metodo, il Dna nucleare dell'ovulo di una donna con mitocondri difettosi viene trasferito a un ovulo prelevato da donatore con mitocondri sani a cui è stato rimosso il Dna nucleare. L'uovo viene poi fecondato con lo sperma del padre in provetta. L'embrione che ne risulta contiene geni di entrambi i genitori e i geni mitocondriali del donatore.
Il team ha messo a confronto decine di embrioni umani sottoposti a trasferimento del fuso con gli embrioni di un gruppo di controllo. Dopo averli fatti sviluppare fino a una settimana dopo la fecondazione, i ricercatori hanno scoperto che in entrambi i gruppi le cellule di blastocisti di 5 giorni avevano livelli quasi identici di espressione genica e trascrizione. Ciò suggerisce che il trasferimento del fuso non abbia un'influenza sullo sviluppo embrionale.
La tecnica, messa a punto dal dott. Doug Turnbull e dai suoi colleghi dell'Università di Newcastle, evita al bambino di ereditare quelle disfunzioni connesse con certi mitocondri materni.
Turnbull ha dichiarato: «Quello che abbiamo fatto è come cambiare batterie a un laptop. La fornitura di energia ora lavora correttamente, ma nessuna delle informazioni nell'hard drive è stata modificata. Un bambino nato usando questa metodica avrà mitocondri che funzionano correttamente, ma sotto ogni altro aspetto avrà tutto il patrimonio genetico del padre e della madre».
Utilizzando la fecondazione in vitro, il Dna viene rimosso dall'embrione e impiantato nell'ovulo della donatrice, dalla quale in precedenza è stato rimosso il patrimonio genetico originario. Il risultato è che il feto eredita sia i geni dei genitori sia il Dna mitocondriale della seconda madre, presentandosi così come la creazione di tre genitori diversi.
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