Le infezioni che risvegliano l'herpes

Le interazioni con altre infezioni spiegano la presenza costante del virus

Un herpes è per sempre. L'herpes virus, come noto, si ripresenta in maniera periodica nei soggetti colpiti. Il più delle volte la sua presenza costante ma genericamente silenziosa all'interno dell'organismo è legata all'esistenza di altre infezioni.
Hanno studiato questo fenomeno i ricercatori della Washington University di St. Louis e dell'Università della Florida, che hanno realizzato uno studio pubblicandolo sulla rivista Science. La comprensione delle modalità con le quali gli agenti patogeni interagiscono fra di loro potrebbe aiutare gli esperti a capire meglio la natura delle infezioni da herpes virus.
Il prof. Rolf Renne, docente di genetica molecolare e microbiologia, spiega: «probabilmente, il 95% di noi sono stati infettati con almeno un herpes virus, ma molte persone non hanno mai avuto problemi con esso. Ci sono otto herpes virus che infettano gli esseri umani, causando malattie che vanno dall'herpes labiale e la varicella alla mononucleosi e il cancro. La domanda è stata: cosa succede a riattivare questi virus e causare la malattia?».
La ricerca ha mostrato che le infezioni parassitarie innescano una reazione immunitaria che facilita il compito del virus dell'herpes, aiutandolo a riattivarsi. I ricercatori hanno studiato il fenomeno su un virus herpes specifico legato a una forma di cancro denominata sarcoma di Kaposi.
Gli scienziati hanno scoperto che dopo l'infezione iniziale da virus, una proteina chiamata interferone gamma mantiene l'herpes in attesa, il che spiega perché il virus rimane tipicamente dormiente nel corpo.
La risposta del sistema immunitario, tuttavia, causa il rilascio dell'interleuchina 4, il che ostacola il lavoro dell'interferone gamma e facilita la riattivazione del meccanismo di replicazione del virus. Il virus comincia a replicarsi infettando nuove cellule e aumentando così il rischio che si formi un cancro.
L'autore principale dello studio, Herbert W. Virgin, spiega: «il fatto che il virus può “sentire” la reazione immunitaria a un verme e rispondere riattivandosi è un notevole esempio di co-evoluzionea. Pensiamo che altre interazioni tra più agenti infettivi e il sistema immunitario saranno scoperte nel corso del tempo []. La comprensione di queste interazioni ci aiuterà a sopravvivere in un mondo microbico complesso».

Andrea Sperelli


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