Nuovo test per individuare la demenza da corpi di Lewy

In grado di scoprire la malattia anche prima della comparsa dei sintomi

Un team italo-svedese ha messo a punto un nuovo test in grado di individuare dall'analisi del liquido cerebrospinale la presenza della malattia da corpi di Lewy anche prima della comparsa dei sintomi.
Il risultato è frutto del lavoro di scienziati dell'Università di Bologna, dell'Irccs - Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna e dell'Università di Lund.
I dati mostrano che la valutazione dell'alfa-sinucleina patologica mediante questa metodica innovativa fornisce un migliore approccio di medicina di precisione nei pazienti con decadimento cognitivo anche lieve per prevedere traiettorie cliniche, con significative implicazioni per la gestione di questi pazienti.
I risultati sono stati pubblicati su Nature Medicine in due articoli.
La malattia da corpi di Lewy è la seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo il morbo di Alzheimer ed è causata dal malripiegamento di una particolare proteina nel cervello, l'alfa-sinucleina.
La proteina si aggrega e forma i cosiddetti corpi di Lewy, che finiscono per danneggiare le cellule nervose. L'alfa sinucleina inoltre induce il malripiegamento di altre molecole creando un effetto domino che conduce allo sviluppo della patologia.
Fino a poco tempo fa l'unico esame obiettivo in grado di accertare la malattia era quello neuropatologico dopo il decesso. Solo recentemente è stato introdotto un test di amplificazione in vitro chiamato RT-QuIC che consente di scovare nel liquido cerebrospinale la presenza di alfa-sinucleina patologica.
Nel corso del primo studio sono stati analizzati 2.000 cittadini svedesi, alcuni dei quali mostravano deterioramento cognitivo o difficoltà motorie, mentre altri erano apparentemente sani.
L'analisi del liquido cerebrospinale ha evidenziato che quasi il 10% degli "asintomatici" aveva corpi di Lewy nel cervello: un risultato che mostra come sia possibile rilevare la malattia da corpi di Lewy anche prima che compaiano i primi sintomi.
Nel secondo studio, i ricercatori hanno invece effettuato il test su oltre 800 individui con difficoltà cognitive, ottenendo in circa il 25% di loro un risultato indicativo della malattia da corpi di Lewy.
Nella metà dei casi, inoltre, i pazienti mostravano un accumulo delle proteine amiloide e tau, associate alla malattia di Alzheimer, e una progressione più rapida della malattia. La presenza di corpi di Lewy è inoltre fortemente associata a un ridotto senso dell'olfatto, caratteristica che potrebbe rivelarsi utile per la sperimentazione di farmaci mirati a limitare la formazione dei corpi di Lewy.
"Il test sul liquido cerebrospinale che abbiamo sperimentato ha restituito risultati molto promettenti", commenta Piero Parchi. "Ci aspettiamo che il test inizi a essere utilizzato in tempi brevi, per migliorare la capacità di diagnosi e di prognosi nelle cliniche specializzate che si prendono cura di individui con disturbi del movimento e sintomi cognitivi".

19/09/2023 11:33:00 Andrea Piccoli


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