Alzheimer, interventi personalizzati negli anziani

Possono migliorare le capacità cognitive

Prevenire la demenza è possibile, almeno in parte. I fattori di rischio modificabili giocano un ruolo quantificabile dal 30 al 40% nello sviluppo della demenza, come ricorda uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine da un team della University of California di San Francisco.
Stando ai dati presentati da Kristine Yaffe e dai suoi colleghi, un intervento multidominio personalizzato della durata di 2 anni avrebbe la capacità di apportare miglioramenti nelle facoltà cognitive, nei fattori di rischio della demenza e nella qualità di vita di anziani a rischio di demenza.
«Si ipotizza che i fattori di rischio modificabili pesino dal 30% al 40% nello sviluppo della demenza; tuttavia, pochi studi hanno dimostrato che gli interventi di riduzione del rischio, soprattutto multidominio, siano realmente efficaci», spiega Yaffe.
Sono stati reclutati 172 soggetti a elevato rischio di demenza dalle cliniche di assistenza primaria associate alla Kaiser Permanente Washington con un'età compresa fra i 70 e gli 89 anni.
I partecipanti sono stati randomizzati a un gruppo di intervento, con obiettivi personalizzati di riduzione del rischio, coaching sanitario e visite infermieristiche, o a un gruppo di controllo, con semplice educazione sanitaria. L'esito primario dello studio erano le variazioni in una batteria composita di test neuropsicologici modificati; gli esiti secondari erano il cambiamento dei fattori di rischio e della qualità della vita (QOL). I risultati sono stati valutati al basale e a 6, 12, 18 e 24 mesi.
Passati due anni, gli 82 partecipanti assegnati all'intervento hanno mostrato miglioramenti maggiori nel punteggio cognitivo composito, miglior punteggio composito del fattore di rischio e miglioramento della QOL.
Non sono emerse differenze fra i due gruppi negli eventi avversi gravi, anche se il gruppo di intervento ha mostrato un maggior numero di eventi avversi correlati al trattamento come dolore muscoloscheletrico.
«Per gli anziani a rischio di demenza dovrebbero essere prese in considerazione strategie modificabili di riduzione del rischio», concludono gli autori.

Fonte: JAMA Internal Medicine 2023. Doi: 10.1001/jamainternmed.2023.6279
Jama Internal Medicine

21/12/2023 17:10:00 Andrea Piccoli


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