La maggiore incidenza di disturbi dello spettro autistico fra bambini e bambine in realtà sarebbe solo un effetto ottico. Secondo uno studio pubblicato su Biological Psychiatry, infatti, adottando uno screening precoce i tassi si assesterebbero su livelli simili.
La ricerca, coordinata da Catherine Burrows e Jed Elison dell'Università del Minnesota, ha utilizzato i dati raccolti dalla rete Brain Imaging Study Network, a cui hanno partecipato bambini a maggiore probabilità di sviluppare disturbi dello spettro autistico dai 6 ai 60 mesi di età.
Quando lo screening è precoce e si eliminano i bias legati al sesso si evidenzia un numero sostanzialmente uguale di diagnosi di autismo fra maschi e femmine.
“La convinzione comune i disturbi dello spettro autistico colpiscano più i ragazzi che le ragazze - commenta Burrows - La nostra ricerca mostra che le ragazze e i ragazzi hanno, invece, tassi simili. Gli attuali processi di screening spesso non individuano le ragazze, che ricevono più tardi una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. È fondamentale riconoscere e capire le limitazioni dei tradizionali approcci diagnostici e di screening e cercare soluzioni ad hoc”.
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