Quando il caldo genera violenza

Gli effetti negativi su fisico e psiche

Con l'afa gli episodi di violenza sembrano aumentare a dismisura. Secondo gli esperti il gran caldo di questi giorni influisce negativamente sia sul corpo che sulla psiche.
Le temperature troppo elevate infatti non permettono al cervello di sviluppare appieno le proprie capacità e potenzialità. Si rischia quindi di perdere il controllo e di compiere gesti eclatanti e inaspettati, favoriti dall'innalzamento della colonnina di mercurio.
Lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, rivela i meccanismi che stanno dietro a questo fenomeno: «Possiamo dire che il caldo rappresenta un fattore scatenante delle violenze perché, quando le temperature s'innalzano in modo eccessivo, si diventa fisiologicamente insofferenti ed è possibile perdere la calma. La serenità con cui vengono prese le decisioni vacilla e, in alcuni casi, si perde il controllo, sull'onda di una rabbia quasi animale. La conclusione è che il gran caldo e l'afa soffocante rendono il nostro corpo più debole e incline a gesti eclatanti, dato che il nostro cervello va in sofferenza da riserva energetica e la nostra mente si annebbia pericolosamente. A dimostrazione di tutto ciò interviene la statistica: con il clima temperato calano i suicidi, mentre con il caldo torrido aumentano i ricoveri nei centri di igiene mentale».
Per dimostrare questa escalation di violenza relazionata al caldo, l'Università di Berkeley ha realizzato uno studio pubblicato sull'autorevolissima rivista scientifica Science. I ricercatori hanno rivelato che esiste una correlazione tra i mutamenti delle temperature e l'aumento di aggressioni, stupri e omicidi. Gli scienziati statunitensi ipotizzano quindi che, in base alle attuali stime sui cambiamenti climatici futuri, il mondo è destinato a diventare un luogo più violento di quanto sia già attualmente. Si stima che un aumento di 2 gradi centigradi della temperatura globale potrebbe portare a un aumento di circa il 15% del tasso di criminalità e, in alcune aree del pianeta, di oltre il 50% degli scontri tra gruppi di individui.
Ma non tutti gli individui vivono questi cambiamenti climatici allo stesso modo: «Esistono soggetti che soffrono di SAD, ovvero di Seasonal Affective Disorder, che con l'afa tendono a stare meglio - continua Michele Cucchi -. I soggetti ansiosi però caricano in maniera eccessiva quelle sensazioni che temono, ovvero l'affanno e l'ansia provocati dal caldo esagerato, considerandole come una vera e propria catastrofe. Questi soggetti depressi vivono l'afa con angoscia e disperazione, come se fosse qualcosa d'inevitabile. Per di più chi soffre di queste problematiche fatica a dormire, e questo complica ancor di più le cose. Nelle persone con disturbi bipolari questi fattori sono le cause scatenanti di eventuali episodi di euforia maniacale: tecniche di rilassamento muscolare progressivo e mindfulness possono essere d'aiuto per chi soffre di questi problemi. Esistono però anche dei modi per difenderci: impariamo a bere spesso e molto, scegliamo indumenti leggeri, evitare tacchi o scarpe scomode, scegliamo indumenti chiari realizzati con stoffe traspiranti. Gli uomini dovrebbero rinunciare alla cravatta, che preme sul barocettore all'incrocio tra carotide e giugulare, aumentando la sensazione di disagio».

19/07/2023 10:00:00 Arturo Bandini


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