Le allergie alimentari sono raddoppiate nel corso degli ultimi 10 anni, ma solo due terzi delle persone che hanno subito una grave reazione allergica porta con sé i salvavita a base di adrenalina per scongiurare lo shock anafilattico.
Sono i dati emersi da uno studio dell'Imperial College di Londra pubblicato su The Lancet Public Health e realizzato analizzando i dati di circa 121.000 persone con probabile allergia alimentare. Soltanto a 38.000 di loro erano stati prescritti gli autoiniettori di adrenalina.
È così emerso che l'incidenza dei disturbi era raddoppiata nell'arco di un decennio, passando dallo 0,4% all'1,1%. Una percentuale che si alza fra i bambini sotto i 5 anni: il 4% dei piccoli nel 2018 rispetto all'1,2% nel 2008.
L'allergia alimentare si verifica quando il sistema immunitario reagisce in maniera anomala ad alimenti innocui ma riconosciuti come pericolosi. Il soggetto allergico sperimenta reazioni anche gravi con il consumo di minime tracce dell'alimento, a differenza di quanto accade nelle persone che soffrono solo di un'intolleranza.
I sintomi più comuni sono gastrointestinali ma anche respiratori (rinite, tosse, difficoltà di respiro) e cutanei (eruzione cutanea, orticaria, angioedema). Nei casi più gravi si può verificare l'anafilassi che può provocare la morte se non s'interviene subito.
Secondo un recente studio pubblicato su The Journal of Allergy and Clinical Immunology, promosso dalla Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (SIGENP) e condotto in Campania, fra i bambini si è registrato un aumento del 34 per cento delle allergie alimentari nell'arco di dieci anni.
Gli scienziati hanno monitorato una popolazione di oltre 100.000 ragazzi fra 0 e 14 anni dal 2009 al 2021, evidenziando un aumento del 34,4% delle allergie alimentari in età pediatrica. Tra i bambini con meno di tre anni si è registrato addirittura un aumento del 120 per cento. Gli allergeni più frequenti sono risultati: latte vaccino, uova, frutta a guscio.
Un altro dato preoccupante riguarda l'incidenza degli shock anafilattici, che hanno colpito un bambino su quattro, mostrando come esista una tendenza in aumento non solo della prevalenza ma anche della gravità delle allergie.
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